La notizia arriva giovedì, giorno di chiusura dei mercati d’Oltreoceano per il Thanksgiving Day: Dubai World, la holding pubblica che si occupa del patrimonio immobiliare dell’emirato, ha chiesto di congelare i propri debiti per 59 miliardi di dollari. Infatti, i credit default swaps (CDS) a cinque anni di Dubai, cioè il costo per assicurare il debito sovrano dell’emirato del Golfo, sono ulteriormente schizzati verso l’alto, in quanto il rischio-Paese è di conseguenza salito.
Logicamente, si tratta di cifre davvero modeste se paragonate ai 2.800 miliardi di dollari di dollari di svalutazione che le banche americane ed europee hanno affrontato e dovranno affrontare entro il 2010 (stima del Fondo Monetario Internazionale), che però mette in luce la debolezza di un sistema e di un ennesimo castello di carta che sta cadendo a pezzi.
La banca più esposta al debito è Hsbc con 17 miliardi di dollari, Rbs è invece l’istituto che ha sottoscritto più prestiti. Ora si aspetta l’azione decisiva che lo sceicco Mohamed bin Rashid al-Maktoum ha annunciato per l’inizio di questa settimana. Una delle ipotesi è l’intervento di Abu Dhabi, emirato confinante e ricco per il petrolio. Staremo a vedere.
Il punto: analisi tecnica
La settimana borsistica si chiude all’insegna dell’incertezza, dovuta anche alla chiusura dei listini americani giovedì, giorno del Ringraziamento. Abbiamo avuto ancora una volta dimostrazione di come le notizie che arrivano da un’economia apparentemente lontana (Dubai), possano avere un effetto a catena sul mercato globale.
Ma le notizie, sia negative che positive, non fanno altro che alimentare alcune situazioni che, per un analista attento, erano già pronte a esplodere. Sono due settimane che l’analisi tecnica che facciamo ci mette sotto gli occhi pattern grafici, accompagnati da divergenze molto evidenti, che ci portano a dire che i listini forse hanno recuperato troppo e che forse è giunto il momento di vedere la realtà della situazione per quella che è. Prendiamo l’esempio del nostro FTSE MIB ed ecco come si è sviluppato nelle ultime tre settimane:
Situazione attuale di lungo periodo
Analisi di tre settimane fa:
FTSEMIB (close 23.284)
LT: DOWNTREND – Il testa e spalle rialzista che si è formato tra nov08 e lug09 ha come primo obiettivo area 27.800/28.000 punti – area in cui si incontra la importante trendline ribassista Apr.-Ott.07 (Test importante)
Tra gli indicatori evidenziamo Divergenza Ribassista /prezzi, nelle ultime settimane mette in dubbio la validità del trend (non più in zona ipercomprato) mentre conferma trend ma ha già raggiunto i suoi valori massimi.
MT : È stata già violata trendline rialzista mar-lug-ott09, e il fatto che abbia segnato un nuovo minimo da set09, ci fa pensare ad una inversione di trend/rintracciamento in area 21.500/20.000.
Indicatori: debolezza del MACD e del ROC da mag09
BT: La formazione di nuovi minimi in sequenza decrescenti e massimi crescenti ci fa pensare ad una figura di inversione ribassista (Broadening)
Possibilità di aperture nuove posizioni SHORT su violazioni 21.700.
Analisi di due settimane fa:
Analisi settimana scorsa:
Come si vede alcuni segnali di debolezza e di una probabile virata ribassista del listino li avevamo già avuti qualche settimana fa, ed allora perché intimorirsi davanti a questa flessione? I primi obiettivi SHORT a 21.700 – 21.500 sono stati raggiunti, il MACD è da qualche giorno in allungo ribassista, come anche lo STOCASTICO vicino alla zona di ipervenduto 20, il P-ROC in trend ribassista.
Le medie mobili a 5, 9, 15 si sono incrociate anche loro da ormai un po’ di giorni, il canale ribassista ormai si è formato.
Ci aspettiamo quindi una continuazione del trend ribassista nel breve e nel medio termine con primo obiettivo in area 21.000 punti, e sullo sfondamento di tali supporti continuazione del trend con obiettivi importanti in area 20.800 – 20.300, livelli di supporto statico storico (minimi ott02 – mar03) che coincidono anche con la neckline del testa e spalla.
Ricordiamoci sempre che “il trend è nostro amico”, e che quindi la sua individuazione ci dà un certo vantaggio.
Per quanto riguarda gli ETF continuiamo a seguire il XLE (Energy Sector). Settimana scorsa avevamo evidenziato la formazione e la rottura del lato inferiore del triangolo simmetrico con corrispondente aumento dei volumi.
Anche per la settimana trascorsa, i livelli di prezzi si sono mantenuti al di sotto del triangolo simmetrico, ed hanno formato un altro triangolo questa volta discendente (massimi decrescenti e minimi allineati) che portano ad individuare un area obiettivo 53,80 – 53,40 che corrisponde ad un gap di prezzi formatosi a ottobre.
Ricordiamo che i volumi sono molto importanti per saper leggere i movimento dei prezzi, come possiamo vedere dal grafico NON accompagnano il trend principale, bensì aumentano con forza sui ribassi. Ci aspettiamo dunque in caso di violazione del supporto 56,10 un aumento dei volumi sulla barra di violazione.