Ieri apertura alle 15.00, così come oggi e domani. Per l’ultimo week-end apertura dalle 10.00 Artigiano in Fiera è un vero inno alla fantasia e alla creatività dell’uomo. Gli artigiani presentano tutte le innovazioni e curiosità del proprio repertorio, combinando magistralmente la tradizione con tutta la loro genialità.
Lo sa bene il romano Alessandro Fabiani, che in questi giorni è in Fieramilano con lo stand di “2Periodico” per vendere e promuovere borse, astucci e accessori realizzati con materiali riciclati, da un’idea del designer Giuseppe Iaconis. Ma non materiali qualunque: si tratta infatti di riviste da donna degli Anni ’50 che danno un’immagine ancora più fashion ed elegante ai prodotti. “2Periodico Design” è un progetto ecosostenibile presente sul mercato dal 2002 e i loro oggetti “sono pezzi unici, stabili e resistenti, fatti con stampa su rullo e con un collage di taglio e cucito” dice Alessandro Fabiani che ha il suo stand nel Padiglione 3.
Accanto a lui c’è uno stilista, anch’egli romano, che in quanto a fantasia non gli è certamente da meno. Umberto Fortunati, 30 anni di Roma, ha portato in fiera il suo modo di “pensare” l’abbigliamento, soprattutto femminile, ovvero cappotti con taglio sartoriale-classico e decorati all’interno. Si tratta di capi diversi dagli altri, tra i quali troviamo un particolare pantalone “regolabile a seconda delle taglie del giro-vita e disegnato secondo un contrasto di forme classiche e ricercate” dice lo stilista romano.
Barbara Tanucci invece porta in fiera la tradizione dell’attività familiare, che ha sede a Comunanza (AP) e lo fa con un materiale insolito per Artigiano in Fiera: il rame. Il suo stand sempre nel padiglione 3 è un trionfo di colori con questi ceselli, paioli e pentole fatte interamente in rame. Pezzi che uniscono finezza e l’originalità, realizzati per distinguere l’arredo della casa e che si distinguono l’uno dall’altro per una diversa lavorazione a mano.
Ma ci sono anche camicie realizzate attraverso una fibra naturale: la canapa. La Sartoria Artigianale Milletrame di Torrenieri (Siena), che ha il suo stand nel padiglione 1, ha portato in fiera questa curiosa innovazione, con anche tovaglie e tutto ciò che riguarda la tavola fatti con questa fibra naturale, anallergica, collaudata da antichissima tradizione e con trame di proverbiale resistenza e durata nel tempo, e di straordinaria leggerezza. Abiti su misura per ogni occasione, anche da sposa!
Un altro esempio eccellente è quello di Austoni Design di Dario Austoni (di Chiuduno, in provincia di Bergamo), è uno dei migliori stand dell’area lombarda, padiglione 4. Austoni ha 36 anni e disegna mobili e complementi d’arredo usando materiali ferrosi lavorati a mano. Il prodotto di punta di quest’anno è una cucina molto particolare, realizzata interamente a mano in acciaio inox e alluminio. Tutti i componenti della cucina sono motorizzati e tramite un pulsante i vani si aprono e si chiudono da soli. La superficie dell’intera cucina, trattata con una verniciatura anti graffio e anti impronta, viene realizzata con l’applicazione di una fotografia che la rende unica. La foto può essere scelta da un campione di oltre 9 milioni di scatti oppure portata direttamente dal cliente. La foto scelta viene usata solo una volta, così da rendere ogni cucina unica e inimitabile. Attraverso un processo di sublimazione con lampade infrarosse e temperatura a 280 gradi, la foto entra a far parte della superficie della cucina. Una tecnica utilizzata per la colorazione del vetro, ma che per la prima volta Austoni applica su un arredo e utilizzando delle fotografie. Ma non è finita qui: anche il lavandino, nella parte interna dove scorre l’acqua, può essere personalizzato con una foto o un’immagine che appare solo nel momento in cui si apre l’acqua calda e scompare se aperta quella fredda. Una vera cucina quadro. In fiera è esposto un campione di oltre 7 metri, con piano cottura separato, che vale in tutto 27 mila euro.
Originale e molto utile l’ide presentata dalla Bed Up-Down di Alpignano (Torino), che realizza letti a scomparsa nel soffitto. Il progetto, creato da un’intuizione di Ciro Gatta, 46 anni, è unico al mondo, perché è l’unico sistema che prevede la scomparsa del letto senza la necessità di pareti, ma utilizzando un sistema motorizzato di sollevamento fino al soffitto, mediante cinghie pre-tensionate. Una volta arrivato al soffitto, tutto l’apparato scompare all’interno di un’intercapedine di cartongesso. E in molti casi, il fondo del letto è dotato di lampadario, così da essere utilizzato per illuminare l’ambiente durante il giorno.
Ma non è tutto: questa azienda presenta in Artigiano in Fiera il primo letto a castello e la prima doccia totalmente a scomparsa. Anche questa idea è venuta al titolare, intanto che suonava la fisarmonica: guardando il soffione dello strumento ha pensato che anche una tendina della doccia avrebbe potuto fare quel movimento, permettendone la piegatura senza usurarsi e mantenendo le proprietà impermeabili. Così, utilizzando un particolare trattamento, la tendina della doccia è completamente antimuffa. Queste soluzioni prevedono un risparmio, in termini di spazio, di circa 30 metri quadrati. Tutto il sistema, compreso trasporto, montaggio e garanzia costa 5.000 euro.
Ma non c’è solo genialità alla base dell’innovazione: è il caso del Panificio Cherchi di Giuseppe Pinna. La sua particolarità è di avere cambiato il modo di fare un prodotto estremamente tradizionale della cucina sarda come il pane carasau, cambiandolo completamente in forma e in sapore. L’idea, come a volte accade alle trovate geniali, è stata casuale: durante un processo di fabbricazione del normale pane Carasau, un utilizzo errato dei macchinari ha prodotto questo nuovo pane, quadrato (mentre il pane carasau è rotondo) e con una diversa combinazione di ingredienti. Per continuare a fare questo tipo di pane, il panificio ha dovuto modificare i classici macchinari che vengono utilizzati abitualmente. Il metodo di lavorazione è stato brevettato, ma è ancora coperto da segreto: per questo motivo il panifico Cherchi è l’unico al mondo a fare il suo prodotto, che già adesso viene esportato in diversi Paesi nel mondo, tra cui la Germania, il Canada e la Corea.
Anche dal resto del Mondo gli artigiani portano le loro particolarità e le loro tradizioni: l’Istituto de la Artesania Jaliscinse, ad esempio, è in fiera in rappresentanza di 6.300 artigiani artistici dal Messico. Nella loro area tanti prodotti: statue, ceramiche, mosaici. Le statue vengono fatte con diverse tecniche di terracotta e di ceramica cotta ad alta temperatura. Gli oggetti fanno parte della tradizione messicana, in particolare ci sono oggetti che venivano utilizzati dai messicani nel deserto, come il Centaro: una particolare “borraccia” di terracotta che, grazie alla sua particolare lavorazione permette di mantenere la freschezza dell’acqua anche ad elevate temperature esterne. Oppure la tonnalleja, che si fa utilizzando una pietra per levigare la ceramica. Poi ci sono gli oggetti per la cucina, che vengono preparati con cotture a 900 gradi (per gli alimenti freschi) e a 1300 gradi (per essere utilizzati nei forni). Tra gli oggetti più particolari della tradizione messicana ci sono le Catrinas: rappresentazioni di scheletri vestiti e mascherati.
Dalla Gran Bretagna arriva invece FOREVER AMANO, che produce capi di abbigliamento utilizzando un metodo di tessitura tipico degli artigiani specializzati in America Meridionale.
Amano presenta nuovi materiali di tessitura, offrendo maglieria in canapa riciclata e denim, cotone organico, lini di cotone, lana e miscele di alpaca reale; tutti questi filati sono frutto della tradizione dell’America Meridionale. L’idea di questa impresa è nata nel 1988 durante un viaggio in Sud America dei i due fondatori Michelle e James, durante il quale videro meravigliosi prodotti lavorati a maglia in Ecuador. Questi vestiti avevano disegni e colori straordinari, così la coppia comprò quello che potevano permettersi con il loro bilancio di viaggiatori, per ritornare in Inghilterra e venderli ai mercati di Portobello e Camden, entrambi mercati di strada di Londra molto vivaci. In pochissimo tempo avevano venduto tutto e in pochi anni i suoi prodotti divennero unici in design e produzione, sfondando anche nei mercati di tutta Europa e Stati Uniti.
Tra le particolarità più curiose c’è Ecuanatura, un espositore dell’Ecuador, che quest’anno propone statuine natalizie fatte con la mollica di pane essiccata al sole e dipinta a mano con coloranti naturali. Viene da 10 anni in fiera, e ogni anno porta un prodotto nuovo: l’anno scorso è stata la volta di piccoli presepi fatti con semi di ishpingo, una pianta che si trova solamente nella zona dell’Ecuador. Oppure le statuine fatte di mollica di pane trattata con Eucalipto, particolarmente fine e profumata. Un addobbo particolare per la casa, a prezzi decisamente contenuti: 2,50 € a statuina.