Per la quarta settimana consecutiva gli indici Usa si tengono sugli stessi prezzi, in particolar modo nell’ultima settimana la volatilità si è mantenuta su valori bassi. Le quotazioni comunque continuano a mantenersi sui massimi dell’anno. Commentando alcuni dati macroeconomici, dalla Casa Bianca hanno parlato di progressi incoraggianti, pur prevedendo ancora “ostacoli sulla strada che porta alla vera ripresa economica”.
Nel frattempo è iniziato il vertice climatico di Copenaghen, dove venerdì 11 Michael Zammat Cutajar, diplomatico maltese e uno dei padri del protocollo di Kyoto, ha avanzato una bozza dell’accordo. Questa prevede che i governi si impegnino a diminuire del 50% le emissioni di gas-serra entro il 2050 rispetto ai livelli del 1990.
L’Unione Europea ha deciso di offrire 2,4 miliardi all’anno per il prossimo triennio per i paesi poveri che si dovranno adattare agli effetti del cambiamento climatico, il vero problema comunque sarà trovare un accordo tra i paesi industrializzati. Per ora, i presupposti sono buoni e coraggiosi, si vuole prevedere un taglio dell’emissione di anidride carbonica molto netto e appaiono tre possibilità: un taglio compreso tra il 75% e l’85%, oppure tra l’80% e il 95%, od oltre il 95%. Di sicuro ci vorrà tanta buona volontà dei leader politici e tanti fondi a disposizione.
Sabato invece Angela Merkel, cancelliere tedesco, ha affermato che la Germania può tagliare le emissioni di CO2 del 40% impegnandosi su tempi più brevi. Il summit entrerà nel vivo questa settimana con l’arrivo di altri capi di Stato ed è importante per diversi aspetti, il primo dei quali è ovviamente il bene del nostro pianeta e le decisioni prese serviranno per contrastare il global warming. Queste decisioni saranno rilevanti anche sotto il piano degli investimenti: se davvero gli Stati vorranno combattere le emissioni nocive bisogna mettere sul piatto della bilancia una grande quantità di soldi e, si sa, i disavanzi dei bilanci dei vari Paesi continuano ad aumentare. Sarà dunque molto importante il ruolo dell’Unione Europea, il nostro augurio è che possa rivelarsi un arbitro eccellente anche se, mettere d’accordo i 192 Paesi del mondo sembra un’impresa davvero ardua…
Le decisioni avranno riflessi importanti anche del mondo finanziario e di stretta operatività finanziaria, in pochi ora sanno che anche la CO2 può essere negoziata tramite strumenti derivati, da questi accordi potranno emergere anche spunti interessanti per attività di trading.
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Il punto
La settimana borsistica appena trascorsa ha messo ancora in evidenza il clima di incertezza che i mercati stanno vivendo in questi ultimi mesi. L’S&P500 e il NASDAQ hanno chiuso la settimana praticamente invariati, mentre il FTSE MIB ha lasciato sul terreno oltre il due percento.
Vediamo subito la situazione grafica: lo S&P sta testando la trendline ribassista Sett07-Mag08, il ci segnala la debolezza del trend da ormai diverse settimane, e il susseguirsi di barre doji (incertezza) ci lanciano il chiaro messaggio che dopo mesi di rimbalzo potrebbe essere arrivato il momento di tirare il fiato in attesa anche dei dati che a dicembre usciranno sugli acquisti natalizi da parte delle famiglie americane ed europee.
Anche il FTSEMIB presenta la stessa situazione grafica:
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Il settore energetico che stiamo seguendo attraverso l’ETF XLE vive una situazione di indebolimento molto accentuato, come ci mostra il grafico, con i primi obiettivi di prezzo già raggiunti al ribasso, con possibilità di estensione dello SHORT su breakout area 54 e prossimo obiettivo in area 52, che corrisponde con l’obiettivo del primo triangolo simmetrico che avevamo evidenziato.
Tra i titoli italiani analizziamo la situazione grafica di FIAT: il trend rialzista partito a marzo sta evidenziando una fase di sospensione dei prezzi(formazione bandiera), ed il testare la trendline rialzista ci fanno osservare con attenzione i prossimi giorni come i prezzi reagiranno ad eventuali dati sulla chiusura d’anno per il gruppo.
Su breakout area 10,50 primo obiettivo long 11,60, su breakout area 9,00 primo obiettivo short 8,00/7,60.
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Ecco come un backtest sul titolo FIAT dal gennaio ‘95 utilizzando un mio indicatore può darci una idea di come avrebbe performato in passato, ma è ovvio che non possiamo prevedere il futuro, bensì aiutarci con una corretta gestione del rischio per limare il drawdown e lasciare correre i profitti.
Per qualsiasi info sull’attività di backtesting consultate il sito www.sg-cons.com o scrivetemi all’indirizzo alessandro.spataro@sg-cons.com. Il video dell’articolo è disponibile qui