Mentre da Copenaghen arrivano notizie abbastanza deludenti e vengono confermati i timori di chi si aspettava un nulla di fatto, la settimana borsistica appena conclusa lascia comunque a bocca asciutta chi si aspettava il classico “rally natalizio”.
Gli indici rimangono sulle stesse quotazioni per la quinta settimana consecutiva (approfondiremo nella seconda parte, come al solito, e con l’aiuto del video, il punto sui mercati). Il cambio euro/dollaro per la terza settimana è in ribasso avendo chiuso venerdì a 1.4336, il dollaro si è rafforzato sfruttando al meglio le notizie macroeconomiche che arrivano da Oltreoceano, nel vecchio Continente si è manifestato invece del timore per la situazione della Grecia, Spagna e Portogallo.
Mercoledì 16 si è riunito il FOMC (Federal Open Market Committee), l’organismo che negli USA regola la politica monetaria, il quale ha deciso senza grosse sorprese di lasciare invariato il costo del denaro, facendo tra l’altro intendere che lo lascerà agli attuali livelli per un lungo periodo per supportare l’economia. Nel comunicato si legge che l’attività macro sta fornendo segnali di miglioramento e in particolare anche il settore immobiliare. Tra l’altro è stato ricordato che il primo febbraio 2010 scadranno la maggior parte delle facilitazioni che la Federal Reserve concesse al mercato finanziario per fornire un aiuto nel mezzo della crisi.
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Il punto
La settimana borsistica si è aperta all’insegna dei rialzi per i principali listini, per poi ritracciare come ormai consuetudine delle ultime settimane e finire in sostanziale parità. I listini americani si stanno muovendo all’interno di una zona di prezzi oramai ben definita, che ci indica la grande incertezza che in queste ultime settimane regna sui principali mercati finanziari.
Vediamo subito la situazione grafica di due che replicano l’andamento del Nasdaq e dell’S&P500: QQQQ e SPY. Graficamente entrambi gli ETF evidenziano una lunga serie di gap e il susseguirsi di doji, che traducendo, non ci danno indicazioni operative, anzi direi che in questa fase è meglio non prendere posizione ma eventualmente ridurre la propria esposizione.
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Come si può vedere molto chiaramente si sono formate delle resistenze grafiche molto importanti sia su SPY (112.20) sia su QQQQ (44.70). Lo stocastico e l’RSI in zona di ipercomprato, il in trend negativo da alcuni giorni, i volumi in discesa, ARMS a 21 ci dice che i volumi dei titoli al ribasso è maggiore dei volumi dei titoli al rialzo. Il quadro ci evidenzia con molta probabilità che l’uptrend oramai si è fortemente rallentato. Per nuovi segnali operativi dobbiamo aspettare il breakout rialzista delle resistenze oppure quello ribassista delle trendlines rialziste di lungo su entrambi i listini (SPY 108 e QQQQ 43.50).
Sul mercato italiano andiamo ad analizzare la situazione tecnica del titolo FIAT: il titolo si trova all’interno di un canale rialzista di lungo periodo ed evidenzia negli ultimi due mesi un rallentamento del trend con formazione di una FLAG (bandiera). Per segnali operativi di una certa rilevanza dobbiamo aspettare la violazione della trendline rialzista(SHORT) o del lato superiore della flag (LONG).
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Trading di breve:
LONG – buy su breakout 10.50 con obiettivo 11.00/11.50 stop loss 10.10
SHORT – sell su breakout 9.80/9.60 obiettivo 9.00 stop loss 10.50
Per i cassettisti: apertura nuove posizioni su violazione 11.50, con stop loss 9.20 / 9.00
Tra gli indicatori notiamo che l’OBV conferma il trend ribassista, quindi in questo momento possiamo prendere decisioni operative se ad esempio l’OBV rompe al rialzo la sua trendline ribassista, in questo modo ci darebbe un’ottima conferma del movimento dei prezzi, soprattutto in caso di breakout rialzista.
Vediamo anche come su FIAT, possiamo applicare strategie vincenti con l’aiuto della programmazione. Ricordo anche che con una corretta gestione del rischio noi possiamo tenere sotto controllo le nostre perdite e lasciare correre i profitti. Per qualsiasi chiarimento scrivetemi a alessandro.spataro@sg-cons.com