L’indice Standard and Poor’s 500 si appresta a chiudere l’anno con una performance positiva del 25%. La volatilità si è notevolmente ridotta rispetto ai turbolenti mesi che hanno caratterizzato l’autunno di un anno fa, l’indice VIX è infatti sceso sotto i 20 punti, nel periodo citato poc’anzi era arrivato addirittura a 96.



Ritornando a parlare dell’indice delle cinquecento maggiori aziende USA, possiamo osservare che ben 8 mesi su 12 quest’anno sono stati chiusi positivamente: aprile è stato il mese che ha fatto registrare la migliore performance e ha dato forza al mega-rimbalzo che è in corso da metà marzo, dopo che l’indice aveva toccato i minimi a 666.75 punti.



Per quanto riguarda il fronte valutario, evidenziamo un piccolo apprezzamento dell’euro che è stato più forte rispetto alla chiusura dell’anno scorso contro il dollaro, ma il recupero del biglietto verde nelle ultime settimane ha vanificato gran parte del rally della moneta unica europea dei mesi precedenti.

Osserviamo anche la performance dell’oro: è interessante evidenziare che anch’esso è aumentato di prezzo del 25%: proprio come l’indice S&P500! L’unica differenza è che il rally è partito con un leggero ritardo rispetto all’indice e, segno di maggiore forza, nel 2008 è rimasto abbastanza stabile, non ha subito nessun crollo di valore.



Rimanendo sul fronte commodity, lasciamo spazio anche al petrolio: è stato protagonista di un forte apprezzamento dopo il minimo toccato a 33 dollari e mezzo a febbraio, da più di due mesi rimane stabile appena sotto gli 80 dollari.

Dopo aver visto brevemente cosa è successo in questo 2009 nei mercati finanziari, andiamo ad approfondire la situazione dell’ultimo periodo.

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Il punto

Il periodo natalizio o forse la volontà di vedere ancora i prezzi più in alto da parte degli investitori ha veramente condizionato la settimana borsistica appena trascorsa. I principali listini hanno visto aumenti vicini al 2%. La situazione tecnica sul lungo periodo è comunque sempre la stessa, lo S&P500 e il FTSEMIB stanno testando la ormai nota trendline ribassista di lungo. Entriamo nel dettaglio del quadro tecnico:

FTSE MIB (close 23.109)

 

 

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Come vediamo dal grafico di lungo periodo, i prezzi stanno testando la trendline ribassista 2007-2009, il è in posizione ribassista, il dopo aver formato il suo massimo un paio di settimane fa, ritraccia proprio in queste ultime 2 settimane e teniamo d’occhio la trendline rialzista del ROC in quanto una sua violazione ci darebbe un primo segnale di probabile inversione di trend, lo stocastico è in trend negativo.

 

 

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Nel breve periodo il canale che si era formato da un paio di mesi è stato violato al rialzo e il primo obiettivo dei prezzi potrebbe essere area 25.000 punti che corrisponde anche con il livello di prezzi nel quale incontriamo la trendline ribassista di lungo periodo. Il MACD è in crescita, il ROC anche, lo STOCASTICO sta entrando in ipercomprato, le medie mobili 5, 9, 15 incrociate al rialzo.

SPY (ETF S&P500 112.59)

 

 

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Vediamo anche per lo S&P500 situazione di lungo analoga al FTSEMIB, i prezzi che vanno a testare la trendline ribassista, ma notiamo il MACD sui massimi in indebolimento e i VOLUMI in discesa (divergenza bearish con i prezzi).

 

 

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Nel breve periodo i prezzi hanno violato il livello di prezzi che avevamo già evidenziato come importante resistenza (112-112,20) e come possibile primo obiettivo area 116. Punto importante che ci lascia perplessi è che i volumi in corrispondenza del breakout rialzista siano diminuiti, ci aspettiamo dunque un possibile pullback nel breve per poi tornare a salire verso i livelli evidenziati in precedenza.

 

QQQQ (ETF Nasdaq 45.97)

 

 

Anche per il Nasdaq c’è stata la violazione della resistenza statica, che ci fa pensare al primo obiettivo del triangolo ascendente area 116. Il MACD è in salita, le medie mobili orientate al rialzo, anche in questo caso i volumi in discesa sul breakout rialzista.