Banca Italease alza il velo sui conti 2008 e spunta un perdita da un miliardo di euro (1,094 miliardi per l’esattezza). Il consiglio d’amministrazione dell’istituto di leasing, salvato da una cordata di banche capitanata dal Banco Popolare (Bper, Pop Sondrio e Bpm), ha approvato il suo ultimo bilancio prima dell’uscita forzata da Piazza Affari e del riassetto miliardario messo a punto dal banchiere Pierfrancesco Saviotti.
Nel dettaglio, dai conti di bilancio approvati dal presidente Lino Benassi emerge, al termine di una riunione fiume, che il rosso di oltre un miliardo (Tier 1 al 2,4%) è determinato prevalentemente da 847 milioni di rettifiche su crediti deteriorati, dalla svalutazione di avviamenti per 248 milioni di euro e dal venire meno di benefici fiscali. In particolare, il deterioramento del portafoglio crediti è caratterizzato da grandi esposizioni su operazioni perfezionate durante la gestione dell’ex amministratore delegato Massimo Faenza e riconducibile al settore immobiliare.
Il patrimonio di vigilanza di Banca Italease a fine esercizio ammonta a 839 milioni di euro, mentre il margine d’intermediazione è positivo per 338,4 milioni, grazie alla riduzione delle spese amministrative pari al 10%.
Adesso la palla passa al Banco Popolare, vero e proprio regista del riassetto di Italease. L’operazione avrà inizio col lancio dell’Opa promossa da Verona a 1,5 euro (ovvero 179 milioni complessivi), che servirà a togliere la banca di leasing dalla Borsa. Una volta chiusa l’offerta (si stima fine giugno) partirà lo scorporo delle attività che dovrebbe chiudersi tra ottobre e novembre.
Più da vicino il piano consiste nel conferimento di oltre 10 miliardi di asset di Italease in due società di nuova costituzione, mentre la restante parte di attivi, pari ad ulteriori 10 miliardi, resterà nella Italease “dimagrita”, che rimarrà al 100% in mano al Banco Popolare.
L’operazione prevede inoltre la costituzione di due società. La prima newco, definita “bad company”, sarà all’80% del Banco Popolare (Bper all’11%, Sondrio al 6% e Bpm al 3%) e conterrà 5 miliardi di crediti deteriorati, di cui 3,7 sono gli incagli per leasing immobiliari erogati dalla precedente gestione Faenza a imprenditori come Coppola e Zunino e altri. I soci di questo veicolo sosterranno pro-quota un aumento di capitale da 300-400 milioni, di cui 240-320 milioni saranno messi dal Banco.
La stessa logica verrà adottata per il secondo veicolo, in cui andrà però la “polpa” di Italease (Bper al 36%, Banco al 33%, Bpm al 10% e Sondrio al 21%), che ammonta a circa 5,9 miliardi di asset in bonis. E anche qui l’aumento di capitale sarà tra i 300-400 milioni, di cui 100-120 messi sempre dal Banco di Saviotti.