«C’è una distonia completa» fra quello che raccontano i media e «il messaggio che noi ci sforziamo di dare ai nostri concittadini e che è un messaggio che anche tutti gli altri capi di Stato e di governo stanno cercando di dare», ha detto il premier. “Nel Consiglio europeo di domenica scorsa – ha proseguito – abbiamo concordato la necessità di far capire a tutti quanti che questa crisi, che esiste e davanti alla quale certamente noi non chiudiamo gli occhi, è vissuta sui media in maniera più drammatica di quanto non sia, perché anche guardando al calo delle borse, se si guarda quante sono le azioni cambiate a certi prezzi si vede che sono una manciata di azioni».
«Chi ha delle azioni e non ha bisogno di fare cassa immediatamente – ha osservato il Cavaliere – si deve più o meno tranquillamente tenere le azioni nel cassetto e aspettare che passi questa crisi». Mentre, ha sottolineato, «se si continua a dare l’impressione che la crisi sia assolutamente tragica questo non fa che spaventare le persone che forse, soltanto per la paura, rischiano di cambiare il loro stile di vita». E questo, ha detto il presidente del Consiglio, è «il pericolo più grande».
Berlusconi è tornato poi a fare l’esempio degli impiegati della pubblica amministrazione che «hanno avuto un incremento» salariale grazie ad una inflazione inferiore a quella tendenziale, grazie al prezzo basso del petrolio e alle tariffe delle bollette. I pubblici dipendenti, ha detto, «si trovano quindi gli stessi soldi di prima, anzi aumentati dal rinnovo del contratto» e «hanno un potere di acquisto superiore a quello di prima». «Non c’è quindi motivo – ha concluso – che queste famiglie riducano il loro stile di vita, aumentando la profondità della crisi».