Se non puoi sconfiggerli, fatteli amici. Un motto dal sapore antico ma più che mai attuale. In fondo, sempre meglio trovare un accordo e controllare insieme un mercato piuttosto che farsi male a colpi di concorrenza.

È quello che deve aver pensato anche l’amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, quando ha auspicato «un’integrazione di offerte con l’Alitalia». Il concetto è semplice e per certi versi condivisibile, ci mancherebbe. Se Ferrovie e Alitalia si mettono d’accordo in teoria si potrebbe generare un vantaggio per i clienti che così potranno avere un pacchetto integrato aereo-treno a costi ridotti.



Già, in teoria. In realtà è proprio la concorrenza, seppur decadente, tra le due società a garantire un barlume di efficienza del servizio di trasporto e allo stesso tempo la possibilità ai viaggiatori di trovare anche la via del risparmio. Su una cosa Moretti ha comunque ragione da vendere: i biglietti di treni o aerei in Italia alcune volte hanno costi doppi rispetto agli altri Paesi. E non si può certo dire che il servizio sia impeccabile.



La cura più incisiva sembra però essere l’altra terapia indicata dall’amministratore delegato delle Ferrovie, vale dire il raddoppio degli investimenti da 2,5 a 5 miliardi di euro per migliorare il servizio nel trasporto locale. Così come le cosiddette offerte scaccia-crisi possono altresì costituire un valido antibiotico per il mal di pancia di coloro che sono costretti a viaggiare.

Roma-Milano sull’Alta Velocità a partire da 33 euro e Milano-Napoli da 35 euro rappresentano una buona campagna promozionale e se negli ultimi tre mesi hanno viaggiato oltre 3 milioni di passeggeri questo numero è destinato a lievitare nel prossimo futuro.



Ma accantonando i nuovi profili tariffari low cost dei treni ad alta velocità ed Eurostar, c’è qualcosa di più dietro la mano tesa della società ferroviaria verso Alitalia: un contenzioso sul marchio dei rispettivi servizi ad alta velocità. Il brand Frecciaverde è stato regolarmente depositato dalle Ferrovie dello Stato, ma Alitalia ha ugualmente denominato Freccia Verde un suo servizio tra Milano e Roma.

Non c’è dubbio che si genera confusione tra treno e aereo e allora tanto vale interrompere la guerra a colpi di carte bollate e spartirsi il mercato. Già. L’offerta integrata tra treno e aereo sarebbe un vantaggio. Forse per i viaggiatori. Ma solo nell’immediato. Per Ferrovie e Alitalia senza dubbio. A lungo raggio.