Le trattative fra il Tesoro americano e le banche creditrici di Chrysler sulla ristrutturazione del debito sarebbero «a un punto morto»: le due parti sarebbero divise da un «gap multimiliardario».

Lo riporta il Wall Street Journal, citando fonti vicine alle trattative secondo le quali tutti i maggiori creditori e investitori della casa automobilistica si sarebbero sentiti offesi dall’ultima offerta del Tesoro: cioè «accettare 15 cent per ogni dollaro investito», il che vorrebbe dire recuperare circa un miliardo di dollari a fronte dei 6,8 miliardi di dollari dell’ammontare attuale del debito Chrysler.



I creditori, comunque, «non hanno presentato nessuna contro offerta al Tesoro», ma – riporta il quotidiano nella sua edizione on line – lo faranno a breve. Secondo le stime di alcuni dei creditori senior, se Chrysler fosse spezzettata e venduta – scrive il Wall Street Journal – riuscirebbe a recuperare circa 70 cent per ogni dollaro.



A JPMorgan, Citigroup, Goldman Sachs e Morgan Stanley fanno capo 4,3 miliardi di dollari di debito Chrysler. Il comitato dei creditori ha tenuto una conference call lunedì scorso con le banche creditrici per informarle nel dettaglio dell’offerta del Tesoro che, da uno dei creditori sarebbe stata definita «brutta, veramente un punto di partenza basso».

Nel piano presentato a febbraio Chrysler ha stimato che nel caso fosse stata liquidata, i creditori avrebbero recuperato al massimo fra gli 11 e i 43 cent per dollaro.

L’impasse delle trattative arriva mentre mancano tre settimane alla scadenza fissata dal Tesoro per Chrysler per ottenere concessioni dai titolari del debito e per creare l’alleanza con Fiat.