L’Italia paga un debito pubblico elevato, con gli sforzi per la sua riduzione che «hanno perso slancio negli ultimi anni» e che sono sotto pressione per le politiche fiscali a causa della crisi economica, e una mancanza di dinamismo economico a fronte di problemi strutturali.

Sono i rilievi di Moody’s contenuti nel rapporto annuale sul debito sovrano del Belpaese nel quale, spiegando che le prospettive sono «stabili», si rileva che «i rating Aa2 assegnati ai titoli di Stato italiani riflettono una forza economica molto elevata, mentre risentono dei livelli lievemente inferiori per quanto riguarda l’assetto istituzionale e la forza finanziaria del governo».



Di fatto, l’Italia è la settima economia al mondo per dimensioni e il quinto maggior esportatore di beni manufatti, vantando pure «una grande attrattiva turistica», visto che è una delle destinazioni più richieste a livello mondiale.

«Tuttavia, Moody’s ritiene che i rating italiani siano limitati dal peso del debito pubblico, data la sua ampiezza, e dalla relativa mancanza di dinamismo economico a fronte di problemi strutturali, quali il calo e l’invecchiamento demografico», «pertanto, lo spazio di manovra fiscale del governo è limitato, così come limitate sono le possibilità di ridurre il carico del debito pubblico».



Moody’s afferma che gli sforzi messi in atto dall’Italia verso la riduzione dei suoi rapporti di indebitamento hanno perso slancio negli anni passati. Inoltre, i tassi d’interesse italiani mostrano nuovi rialzi a causa dell’accresciuta differenziazione del rischio tra i vari membri dell’Unione Monetaria Europea.

Anche la recessione globale sta esercitando pressioni sugli indicatori di medio termine del debito italiano, e si prevede che il disavanzo pubblico generale supererà i limiti imposti da Maastricht nel 2009 e forse anche oltre.

Moody’s ‘ritiene che l’Italia non si discosti di molto dalle sue omologhe europee in termini di (basso) rischio di eventi negativi nel corso della crisi economica e finanziaria globale. L’agenzia di rating internazionale continuerà a monitorare la situazione e interverrà sui rating assegnati laddove ciò si rendesse necessario.