«La crescita della cassa integrazione è legata ad un obiettivo che ci siamo dati e che sta funzionando: non interrompere il rapporto di lavoro». Lo ha affermato il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, commentando gli ultimi dati Inps e rispondendo a chi chiede di aumentare la durata della cassa ordinaria.

«Il successo della cig – ha detto Sacconi a margine di un’audizione – è che frena i licenziamenti, mantiene in stand-by i rapporti di lavoro e la produzione aziendale, consentendole di ripartire immediatamente, appena c’è uno spiraglio di mercato». Per questo, ha aggiunto, «confermiamo questa strumentazione d’intesa con le regioni, con cui oggi sottoscriviamo l’accordo, e con le parti sociali, in questo caso posso dire tutte».



Quanto alle risorse, «non c’ un pericolo di esaurimento», ha affermato ricordando gli 8 miliardi di euro in aggiunta ai 24 miliardi per gli ammortizzatori ordinari stanziati in due anni. C’è una «disponibilità sufficiente, calcolata sulle ipotesi peggiori. Noi siamo al di sotto, per fortuna, di esperienze precedenti», ha aggiunto.



Per Sacconi, inoltre, «il problema del limite massimo di impiego degli ammortizzatori ordinari non esiste, è già risolto». La durata della cassa integrazione ordinaria «ha un limite che rispetto alla prassi precedente è stato ampliato, calcolando non per settimane ma per giorni il tempo massimo», ha detto Sacconi, spiegando che, invece, «in passato si usava il criterio della settimana anche se venivano utilizzati solo 1-2 giorni».

In secondo luogo, «esaurito il tempo della cigo, si può passare tranquillamente alla cassa integrazione speciale per la quale la crisi della domanda globale viene ritenuta di per sé causa speciale; il ricorso è molto semplificato e facilmente accessibile». In ogni caso, ha concluso, «qualora si valutasse corretto applicare ulteriori periodi di protezione del reddito, ci sono gli ammortizzatori straordinari in deroga, che possono essere aggiunti sulla base di criteri flessibili, adattabili».