L’amministrazione Obama ha annunciato che General Motors farà bancarotta fra poche ore presso il tribunale di New York dopo che le concessioni ottenute dal sindacato e dai creditori hanno spianato la strada a una ristrutturazione scorrevole per la maggiore delle case automobilistiche americane.

Ecco di seguito i punti principali del piano del Governo americano per la ristrutturazione di Gm:



Sacrifici – Gm dovrà essere redditizia con un mercato americano con vendite pari a 10 milioni di auto l’anno. Attualmente il breakeven di Gm è a 16 milioni. Nel 2009 le vendite sul mercato statunitense dovrebbe attestarsi a 9,5 milioni. Il sindacato United Auto Worker (Uaw) ha effettuato

«concessioni importanti». I creditori hanno accettato lo swap del debito: in cambio dei loro 27,2 miliardi di dollari riceveranno il 10% della nuova Gm e la possibilità di salire di un ulteriore 15%. Gm chiuderà 11 impianti, mentre altri tre soggetti a uno stop tencico.



Nuova società – Il Tesoro stanzierà 30,1 miliardi di dollari per facilitare l’uscita di Gm dalla bancarotta. Il Tesoro non prevede lo stanziamento di ulteriori fondi oltre a questi. In cambio riceverà circa il 60% della nuova società oltre a 8,8 miliardi di dollari fra debito e azioni privilegiate. Il Canada parteciperà alla ristrutturazione di Gm. Ottawa e il governo dell’Ontario stanzieranno 9,5% miliardi di dollari, in cambio di una quota del 12% nella nuova società e 1,7

Miliardi di dollari fra debito e titoli privilegiati. La nuova Gm darà vita a un fondo che si occuperà della copertura sanitaria per i pensionati, il Veba. Al Veba andrà il 17,5% della società e la possibilità di salire di un ulteriore 2,5%. Il fondo riceverà inoltre 6,5 miliardi di dollari di azioni privilegiate e l’assunzione di un debito da 2,5 miliardi di dollari. I 6,5 miliardi di dollari di titoli privilegiati con un dividendo del 9%. Il Veba potrà nominare un direttore indipendente nel consiglio di amministrazione senza diritto di voto. La nuova Gm avrà un debito «decisamente inferiore», circa il 50% in meno. E realizzerà in uno dei suoi impianti una vettura di piccole dimensioni, per portare dal 66 al 70% la quota di sue auto prodotte negli Usa.



Partecipazione statale – Il Governo «non intende mantenere la propria quota più del necessario e cercherà di cedere i propri interessi il prima possibile». Il governo «non intende interferire o esercitare controllo sulla gestione giornaliera. Nessun rappresentate del Governo sarà impiegato nel consiglio di amministrazione o nella società».

Processo di bancarotta – Durante la ristrutturazione Gm continuerà a operare in modo normale. Gm chiederà alla prima udienza di continuare a pagare i fornitori, le garanzie per i consumatori e gli incentivi per quei concessionari che la società intende mantenere.