Il 78% dei prestiti bancari va al 10% degli ‘affidati’, in pratica alle grandi imprese: emerge da una ricerca dell’Ufficio studi della Cgia di Mestre. «Sono quelli che ricevono la quasi totalità dei finanziamenti dalle banche italiane – ha commentato Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia di Mestre – ma anche quelli meno affidabili, visto che producono le percentuali di sofferenze più elevate».



Al 31 dicembre 2008, ricorda la Cgia, i finanziamenti complessivi erogati dalle banche italiane erano 1.304,9 mld di euro. Di questi il 77,9% – in valore assoluto pari a 1.015,9 mld di euro – è stato concesso alle poche grandi imprese presenti nel Paese, vale a dire il 10% degli affidati. Il restante 22,1% dei clienti delle banche italiane – prevalentemente piccole e medie imprese, lavoratori autonomi e famiglie – ha ricevuto solo le briciole: 289 mld di euro, pari al 22,1% del totale dell’ammontare erogato. “Tutto lascerebbe pensare che ciò è dovuto al fatto che questi pochi clienti privilegiati sono degli ottimi pagatori mentre gli altri non lo sono – dice la Cgia – invece, non è così”.



La quota di sofferenze in capo al 10% dei maggiori affidati ha raggiunto, sempre al 31 dicembre 2008, una media nazionale del 76,8%. L’altro 90% dei clienti degli istituti di credito, invece, non ha restituito i prestiti nei tempi stabiliti solo nel 23,2% dei casi. Per la Cgia, “un’anomalia tutta italiana che mette in evidenza come il sistema bancario italiano premia i grandi, che hanno un maggiore potere contrattuale, a scapito dei più piccoli: a questi ultimi vengono richiesti rientri in tempi rapidissimi e spesso non giustificati per far fronte alle difficoltà generate dai grandi affidati”.

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