«Il rinnovarsi di una pesante incognita sulle prospettive di ripresa economica». Lo ha segnalato il presidente della Camera Gianfranco Fini nel suo intervento in occasione della presentazione della relazione annuale dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas.

«Il manifestarsi, a livello mondiale, dei primi segnali di rallentamento della crisi economica – ha detto Fini – è stato immediatamente accompagnato dall’assai più dinamico aumento dei prezzi del petrolio, che, negli ultimi mesi, avevano raggiunto quasi il loro minimo storico. A seguito dei maggiori prevedibili oneri per la nostra bilancia commerciale derivanti dall’accresciuta importazione di energia, con il conseguente rischio di spinte inflattive superiori a quelle dei nostri competitors – ha sottolineato il presidente della Camera – si delinea così, per il nostro Paese, il rinnovarsi di una pesante incognita sulle prospettive di ripresa».



Fini ha rilevato il «carattere strutturale dell’equazione: sviluppo economico, crescita del fabbisogno energetico e dei prezzi dell’energia stessa». Di qui, «un circolo vizioso aggravato dalla carenza di infrastrutture adeguate e che condiziona negativamente i potenziali di offerta».

«Ci attende nei prossimi anni – ha continuato Fini – una sfida ineludibile, che richiede l’armonizzazione dei sistemi e lo sviluppo dei mercati concorrenziali, e non certo un rallentamento del percorso di liberalizzazione o, peggio, un ripiegamento su anacronistici e poco efficaci protezionismi nazionali». Fini ha evidenziato «l’alta funzione istituzionale» dell’Autorità «a garanzia dell’efficienza e dell’economicità del sistema energetico nazionale». E ha posto l’attenzione sulla natura ormai “globale” del mercato dell’energia, i cui «connotati di internazionalizzazione» sono particolarmente accentuati nello spazio europeo, «dal processo di integrazione comunitario e in particolare dalla necessità sempre più urgente di realizzare un unico mercato energetico».



La realizzazione di questi obiettivi, ha detto il presidente della Camera, «impone la rigorosa attuazione di politiche sovranazionali di regolamentazione dei mercati dell’elettricità e del gas e, al tempo stesso, implica un efficace coordinamento degli organismi comunitari preposti alla loro regolazione».

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