In Italia esiste una società per azioni pienamente controllata dal Ministero dell’Economia che ha dichiarato di aver migliorato il proprio bilancio: questa azienda è Trenitalia. Le perdite del 2008 sono ammontate a solo 42 milioni di euro, contro i 403 milioni di euro di rosso dichiarati solo un anno prima.
La notizia, che a prima vista potrebbe essere considerata positiva, in realtà nasconde alcuni cambiamenti contabili non indifferenti. Dal lato dei ricavi si evidenzia una crescita di circa 577 milioni di euro. Tale incremento, se realizzato sul mercato tramite la vendita di un maggior numero di biglietti, sarebbe stato certamente un fattore estremamente positivo, ma così non è stato.
Trenitalia infatti ha visto aumentare i propri ricavi di circa 244 milioni di euro inserendo una nuova voce di bilancio negli incrementi di immobilizzazioni per lavori interni, la manutenzione di secondo livello. Questa voce non era presente lo scorso anno e quindi il cambiamento contabile “aiuta” il conto economico dell’azienda pubblica. Si segnala inoltre un decremento della manutenzione rispetto allo scorso anno di circa 50 milioni di euro. Altri 100 milioni di euro di maggiori ricavi arrivano da maggiori contributi pubblici, sia dallo Stato che dagli Enti pubblici territoriali. Questa voce verrà analizzata in dettaglio successivamente.
I ricavi di traffico nel segmento passeggeri al netto dei maggiori contributi statali sono aumentati di circa 100 milioni di euro; questo incremento è dovuto ad un prezzo medio del biglietto più elevato e all’introduzione di nuove maggiori tariffe nell’alta velocità tra Milano e Napoli. La domanda è invece diminuita di circa 180 milioni passeggeri chilometri.
Dal lato dei costi, la stabilizzazione a circa 6 miliardi di euro potrebbe essere considerata positivamente; purtroppo, entrando nel dettaglio delle voci di costo, si rileva ancora una volta una modificazione contabile che in parte non permette di comparare l’esercizio 2008 con quello precedente.
Il costo del personale è sceso di circa 180 milioni di euro, ma tale decremento è dovuto in gran parte al passaggio di dipendenti del servizio “manovra” da Trenitalia a Rete Ferroviaria Italiana, sempre una società di Ferrovie dello Stato Holding. Si rileva l’incremento dei costi legati ai servizi di manovra che sono passati da un costo di 40 milioni di euro nel 2007 a oltre 100 milioni di euro nel 2008. Si denota infine una diminuzione dei costi di manutenzione per circa 25 milioni di euro da parte di Trenitalia.
La parte economica dell’operatore ferroviario monopolista è interessante, ma è ancora più importante analizzare l’intervento statale nel settore ferroviario. La gestione di Mauro Moretti, amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Holding, è stata caratterizzata da un’ottima capacità di sapersi fare affidare nuovi sussidi da parte del committente statale. Questa azione è stata evidente nel 2007 e nel 2008 tale incremento di sussidi pubblici ha continuato ad essere parte caratteristica della gestione di Trenitalia.
Lo Stato ha incrementato nel 2008 i contributi pubblici per circa 100 milioni di euro rispetto al 2007. Per questa ragione era auspicabile che ad un maggiore costo per le casse pubbliche potesse essere offerto un servizio quantitativamente superiore. Infatti i contributi pubblici servono a finanziare il servizio universale.
Cosa è successo invece nel 2008? Trenitalia è sempre più dipendente dai contributi pubblici in quanto essi per il trasporto viaggiatori sono passati da 428,6 a 459,1 milioni di euro, con un incremento di oltre il 7%. A fronte di questo importante incremento i passeggeri chilometro di Trenitalia nella media lunga percorrenza sono diminuiti di quasi il 2%, mentre i servizi né di mercato né sussidiati sono stati tagliati di quasi l’11%. L’offerta in questo segmento è diminuita complessivamente di oltre 1 miliardo di posti chilometri a fronte di un incremento dei sussidi pubblici.
A livello regionale si evidenzia lo stesso andamento; i contributi ricevuti da Trenitalia dagli Enti Pubblici territoriali sono stati incrementati di oltre 70 milioni di euro a fronte di una riduzione dell’offerta di circa 526 milioni posti chilometri.
L’azienda offre dunque meno posti ai cittadini a fronte di un incremento dei sussidi pubblici. Nel complesso vi è stata la diminuzione di oltre 1,5 miliardi posti chilometri e un incremento dei sussidi pubblici per circa 100 milioni di euro.
Trenitalia dunque ha modificato le voci del proprio bilancio, rendendo impossibile di fatto una comparazione con l’anno precedente e ha reso meno trasparente l’andamento di gestione. Solamente una cosa il conto economico 2008 dell’azienda pubblica mette chiaramente in evidenza: un’offerta minore a un costo maggiore per il contribuente pubblico.