La Iata, associazione mondiale delle compagnie aeree, rivede al rialzo le stime delle perdite per l’industria aerea nel 2009. Si tratta di 11 miliardi di dollari contro i 9 stimati in precedenza. E la crisi proseguirà anche nel 2010, quando le perdite dovrebbero attestarsi a 3,8 miliardi.
Nonostante l’inizio della ripresa, soprattutto in Asia, pesano il prezzo del petrolio e i rendimenti più deboli del previsto. «Ci sono buone ragioni per pensare che la ripresa dei viaggi aerei sarà decisamente più debole del normale in mercati come gli Usa, Europa» prosegue la Iata. La crisi finanziaria per l’industria aerea «è peggio dell’11 settembre 2001» commenta il direttore generale della Iata Giovanni Bisignani.
Nel biennio 2008-2009 il rosso è superiore – avverte la Iata – a quello del 2001-2002. In particolare nel biennio in corso il rosso si attesterà a 27,8 miliardi di dollari (dopo la revisione anche delle perdite 2008 a 16,8 miliardi dai precedenti 10,4 miliardi) contro i -24,3 miliardi del 2001-2002. Nel 2009 i ricavi dell’industria scenderanno – secondo le stime Iata – del 15%, ossia 80 miliardi di dollari, rispetto al 2008.