Il Governo ha varato definitivamente il decreto legislativo di correzione della normativa sulle offerte pubbliche di acquisto (Opa).
La passivity rule – che impone al management e agli azionisti di una società sottoposta ad Opa di non mettere in atto delibere societarie pregiudiziali al buon esito della stessa – torna ad essere norma generale di legge ma con la possibilità per le società di prevedere deroghe.
Ok anche alle norme a contrasto del riciclaggio di proventi illeciti. Si supera così la “legislazione d’emergenza” introdotta a dicembre quando la passivity rule, tolto l’obbligo di legge, poteva essere solo “prevista” dagli statuti delle società, dando loro maggiori possibilità di opporre resistenza in caso di scalate ostili.
Le nuove disposizioni di legge sono in linea con le raccomandazioni fornite dalla Consob. Spetterà proprio all’organo di controllo sulle società e la Borsa il compito di fissare, con un regolamento, le norme per non far scattare l’Opa obbligatoria nel caso in cui un patto parasociale superi il 30% di una società. È stata questa, infatti, la soluzione “mediana” contenuta nel decreto.