«Non sollecitiamo al momento un disimpegno» dalle politiche straordinarie messe in atto per affrontare la crisi. Così l’Fmi. «È essenziale un coordinamento internazionale per le exit strategy» altrimenti il rischio è che ognuno proceda per la sua strada mettendo a rischio la stabilità.
«Non c’è una ricetta comune per tutti i paesi ma dovrebbero esserci delle linea guida da seguire». È necessario far ripartire le cartolarizzazioni per non diminuire il credito. «Ci preoccuperebbe se nell’arco dei prossimi 6-18 mesi ci fosse un ritiro delle risorse concesse alle banche. Non abbiamo una data» da suggerire per l’attuazione delle exit strategy ma «va tenuta sotto osservazione la stabilità dei mercati e il disimpegno non deve avvenire mentre questi sono ancora fragili», dicono Laura Kodres e Effie Psalida, responsabili del Global Financial Stability Report.
I principi generali delle exit strategy: considerare la gestione delle aspettative del mercato; coordinamento fra i vari paesi e i vari settori del mercato; segnalare ai mercati le modalità di disimpegno e i tempi, per consentire ai partecipanti di prepararsi adeguatamente. Nell’attuare le exit strategy la priorità deve andare alle misure che hanno un impatto distorsivo sui mercati.