La Banca d’Italia lancia l’allarme sui mutui. Il 5% di chi ne ha acceso uno in banca non riesce a pagarlo e finisce per essere insolvente.
Il dato arriva da uno studio su “L’incremento dell’uso di politiche di prezzo basate sul rischio per i mutui in Italia” condotto da Silvia Magri e Raffaella Pico della Banca d’Italia, utilizzando i dati dell’indagine Eu-Silc (Community Statistics on Income and Living Conditions) raccolti da Eurostat nel 2007, l’anno di avvio della crisi finanziaria che non è ancora terminata.
La percentuale italiana degli insolventi è tra le più alte d’Europa. Solo gli spagnoli sono ai nostri livelli. Il tasso degli “insolventi” rispetto al totale della popolazione (0,6%) è invece sostanzialmente in linea con quello degli altri Paesi. Questo è dovuto al fatto che solo il 13,1% delle famiglie italiane hanno acceso un mutuo sulla casa.
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“I risultati mettono in luce che in Italia – si legge nella ricerca – vi è un legame tra il tasso di interesse sul mutuo e lo specifico rischio di credito del cliente. Per i mutui concessi dal 2000 al 2007, il differenziale di tasso di interesse fra le classi di famiglie più e meno rischiose è pari a 43 punti base. Inoltre, il ricorso a strategie di prezzo basate sul rischio specifico del debitore sembra essere cresciuto nel tempo”.