Sentiamo tante volte dire: il cambio euro contro dollaro è 1.3600. Cosa vuol dire? Significa semplicemente che l’euro (la prima valuta indicata) vale più del dollaro, e ci vogliono 1,36 dollari per “comprare” un euro. Da cosa è dato questo valore e perché cambia in maniera costante?
Il mercato delle valute è sempre aperto, dalle 23 di domenica alle 23 di venerdì avendo logicamente le banche la necessità di scambiarsi denaro in maniera costante, cosicché, per ragioni di fuso orario, si può continuamente speculare sul Foreign Exchange, ovvero il mercato delle valute.
Come descritto anche nell’articolo del 22 gennaio 2010, anche nel mercato delle valute è possibile investire in marginazione, ci sono infatti alcuni broker che permettono di comprare 10.000 euro con soltanto 50 euro sul conto.
Ma cosa vuol dire esattamente comprare l’euro/dollaro? Facciamo un esempio per capire esattamente il meccanismo. Supponiamo di selezionare il cross EUR/USD (sigla che identifica proprio il cambio euro contro dollaro statunitense) sulla nostra piattaforma di trading e di comprarlo. Cosa succede esattamente? Che il broker compra per noi 10.000 euro e vende il corrispondente valore in dollari.
Quindi se il cross scambia a 1.3600 vendiamo 13.600 dollari. Di conseguenza andremmo a guadagnare dall’apprezzamento del cambio, se arrivasse a 1.3700, guadagneremmo 100 dollari (il profitto si indica con la seconda valuta).
Se invece decidessimo di vendere il cross EUR/USD, il broker venderebbe per noi 10.000 euro e comprerebbe il corrispondente in dollari e guadagneremmo da un deprezzamento dell’euro.
Andiamo ora a vedere il comportamento di questa valuta. Da inizio gennaio, per motivi sia di analisi macroeconomica che di analisi tecnica, quando il cross quotava 1.4400, ci eravamo espressi per vedere il cambio a 1.3700 entro fine febbraio.
L’obiettivo è stato raggiunto nei primi dieci giorni del mese scorso, ora ci aspettiamo di vedere il cross a 1.32 entro fine aprile (logicamente bisogna avere conferma dalle prossime notizie), logicamente nel breve periodo i movimenti sono di natura “tecnica”.
Vediamo che il grafico esprime un movimento fortemente ribassista anche se in questi ultimi giorni sta attraversando una fase laterale.
Stefano Gianti, CMC Markets (s.gianti@cmcmarkets.com)
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