Nelle vacanze pasquali gli italiani hanno speso 1,3 miliardi di euro in piatti tradizionali. La maggior parte ha passato seduta a tavola mediamente tre ore, mentre il 17 per cento ha optato per un picnic sui prati, specialamente nelle riserve o nei parchi naturali. Complessivamente, nonostante gli effetti della crisi, per il pranzo di Pasqua, si è speso circa il 5 per cento in più rispetto allo scorso anno.
– Normalmente, secondo le stime di Coldiretti, almeno un terzo del cibo acquistato in occasione del pranzo di Pasqua avanza e viene gettato nella spazzatura. Quest’anno, proprio per la presenza ancora avvertibile della crisi, molto del cibo che normalmente sarebbe gettato via, sarà reimpiegato.
Secondo Coldiretti gran parte degli avanzi del pranzo di Pasqua saranno trasformati in frittate, polpette, pizze farcite o ratatouille (si tratta di una sorta di caponata ). L’agnello avanzato dal pranzo di Pasqua, in particolare, sarà cotto al sugo con le verdure.
Se c’è stata una leggera ripresa del turismo, in occasione delle feste pasquali, altrettanto non si può dire per gli affari dei ristoratori: Federalberghi-Confturismo ha registrato un aumento dell’8 cento, pari a circa 9 milioni e 200 mila vacanzieri. Si è trattato di un giro d’affari quantificabile in 2,7 miliardi. Secondo i ristoratori della Fipe, invece, gli italiani che in occasione del pranzo di Pasqua hanno mangiato fuori casa sono stati 4 milioni, il che ha significato un calo del 2,4 per cento rispetto al 2009.
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GLI AGRITURISMI A PASQUA E A PASQUETTA Buono, invece, il giro di affari degli agriturismi che, in occasione del pranzo di Pasqua hanno servito circa un milione di pasti, facendo, poi, il pieno di giovani per pasquetta.