“L’Italia è il Paese meno libero d’Europa dal punto di vista economico”. Lo denuncia uno studio condotto dall’Istituto Bruno Leoni (“Libertà d’impresa in Europa”) per Confindustria, di cui si discuterà al Forum che si terrà  venerdì e sabato a Parma. Attesa una platea record, con la partecipazione di oltre 5mila imprenditori.



“In Europa le nostre imprese – emerge dallo studio – in una scala da zero a cento godono di una libertà pari a 35”. Il fisco italiano pesa su imprese e persone peggio che nella media europea e “nessun indicatore fiscale dà un’immagine soddisfacente del nostro Paese”, “L’aliquota marginale sul reddito d’impresa è’ del 33% contro una media europea del 23,5%; la pressione fiscale media sui profitti è del 22,9% contro il 12% comunitario; per gli individui, l’aliquota massima è del 43% a fronte del 35,7% medio in Ue”, si legge nel rapporto, in cui si ricorda che “abbiamo 5 scaglioni rispetto a una media di 3 e, da ultimo, per pagare le imposte ci vogliono in media 360 ore l’anno, mentre in Europa ne bastano 254 e nel Paese più virtuoso, il Lussemburgo, solo 58”.



“Di fronte a questi dati, è del tutto chiaro che una revisione radicale del sistema tributario è una necessità ineludibile se si intende davvero aiutare la nostra economia a riprendersi”, dice l’Istituto Bruno Leoni.

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