Situazione decisamente negativa per Piazza Affari, la peggiore tra le borse europee che, in ogni caso, hanno concluso la giornata in maniera tutt’altro che brillante. A pesare in maniera decisiva, il tracollo greco e il giudizio negativo sulla banche italiane dell’agenzia di rating Moody’s, espresso in un report. Moody’s ha, infatti, affermato che la crisi finanziaria della Grecia rappresenta un rischio di contagio importante per le banche di diversi Paesi europei, come «Portogallo, la Spagna, l’Italia e il Regno Unito». Per Moody’s «L’Italia è uno dei Paesi dove il sistema bancario è stato sino a oggi relativamente robusto». Rimane, tuttavia, il rischio contagio, specie se «le pressioni dei mercati sui rating sovrani aumenterà». Immediata, soprattutto nel pomeriggio, la corsa alla vendita dei titoli bancari, il comparto che ha maggiormente sofferto, in ragione del timore di contagio. Mediobanca ha ceduto l’8%, Intesa Sanpaolo il 7,7%, Unicredit il 7,4% mentre Ubi Banca il 6,79%.
Chiude in netto calo Piazza Affari, bruciando a fine giornata 16,98 miliardi di euro e raggiungendo il record negativo di luglio 2009. L’Ftse Italia All-Share ha perso il 4,03%, fermandosi a 20.137 punti, mentre l’FTSE MIB il 4,26 a quota 19.483. Non va meglio alle borse europee che, complessivamente, hanno perso circa 260 miliardi di euro in tre sedute: 140 miliardi di euro martedì, 46 mercoledì e 71 oggi, per un totale di 257 miliardi. In particolare, l’FTSE britannico ha chiuso a -1,48, il Dax tedesco a -0,81% e il Cac 40 francese a 2,2%. L’indice pan-europeo FTSEurofirst 300, poi, ha segnato un -1,4%, fermandosi a quota 1.008,93 punti, un altro record negativo.
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Intanto, non si arrestano le polemiche sul potere delle agenzie di rating di sortire effetti dirompenti sul mercato. Il presidente della Bce Jean-Claude Trichet, rispondendo in maniera velata circa i potenziali conflitti di interessi delle agenzie di rating, ha detto che si tratta di una questione «globale» che «richiede risposte globali». Secondo Trichet, «abbiamo una analisi molto profonda a livello globale sulla questione se ci siano o meno fattori di prociclicità nelle agenzie di rating», cioè la tendenza ad accentuare le situazioni di tensione, «o conflitti di interesse». Intanto, la Banca d’Italia, replica al report di Moody’s, affermando che «il nostro sistema bancario è robusto, il deficit di parte corrente è basso, il risparmio è alto, il debito complessivo di famiglie, imprese e Stato è basso rispetto ad altri Paesi, il debito netto nei confronti dell’estero è basso. Tutto ciò rende il caso dell’Italia diverso da quello di altri Paesi». Anche secondo Corrado Faissola, presidente dell’Abi, «il settore bancario in Italia è forte e solido», mentre per il numero uno di Intesa Sanpaolo, Corrado Passera, il sistema bancario italiano «può affrontare la situazione in condizioni migliori di altri». E nel dare un giudizio negativo sulle agenzie di rating, il più duro, si trovano d’accordo il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, e il suo ex avversario, Romano Prodi. Per il primo «le agenzie di rating ormai hanno perso credibilità: bisogna intervenire per regolare la loro attività» mentre il secondo ricorda che «Moody’s aveva detto anche che Lehman Brothers meritava 10 e lode».