In seguito al giudizio negativo dall’agenzia di rating Moody’s Investors Service, espresso in un report sulle banche italiane, ieri, la borsa è crollata, trascinando nel baratro i titoli bancari. «L’Italia è uno dei paesi dove il sistema bancario è stato sino a oggi relativamente robusto» ha detto Moody’s, aggiungendo, tuttavia, che il rischio di contagio è elevato se «le pressioni dei mercati sui rating sovrani aumenteranno». I maggiori attori dell’economia italiana non sono rimasti a guardare: «Il sistema italiano è robusto» ha replicato Bankitalia, mentre Berlusconi ha risposto affermando che le agenzie di rating come Moody’s sono «inaffidabili», aggiungendo che sta lavorando «con gli altri capi di governo affinché vengano introdotte regole che impediscano alle società di rating di fare comunicazioni che possano portare danno». Anche Tremonti risponde a tono al giudizio di Moody’s, ricordando che «in un’accezione di debito aggregato, considerando P. A, famiglie, imprese non finanziarie, l’Italia si colloca tra i paesi meno indebitati in ambito europeo»
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Interessante la posizione dell’agenzia concorrente di Moody’s, Fitch. Che, esprimendo un parere opposto a Moody’s afferma che l’Italia non ha alcun rischio di contagio: «Il rating della nostra agenzia sul debito sovrano italiano è di AA-, con un andamento stabile per il prossimo futuro» ha spiegato Christian Scarafia, senior director del gruppo financial institutions di Fitch Italia. Per Fitch «Le banche italiane hanno saputo reagire bene, grazie soprattutto ad un modello di business tradizionale basato principalmente sulla raccolta tra la clientela». Il sospetto che, in effetti, non si possa prendere come oro colato tutto ciò che le agenzie di rating affermano diventa, a questo punto, sempre più grande.
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Anche dal presidente della Bce arrivano rassicurazioni ed una critica, più velata, a Moody’s. Moody’s, infatti, aveva posto – economicamente – sullo stesso piano diversi Paesi, considerati tra i più a rischio di contagio, come il Portogallo, la Spagna e l’Italia. «Grecia e Portogallo non sono nella stessa barca» ha spiegato Trichet, aggiungendo, a proposito dell’ipotesi di creare un’agenzia di rating che faccia concorrenza a Moody’s, Moody’s, S&P e Fitch: «è una questione che resta aperta ma non solo in Europa. Come in qualsiasi settore più concorrenza c’è, meglio è».