Il cardinale Angelo Bagnasco parla di economia e occupazione. Il presidente della CEI è intervenuto al decennale della Compagnia delle Opere della Liguria, a Genova, lo scorso 28 giugno. Il convegno era intitolato “La tua impresa è un bene per tutti”: “Se abbracciassimo lo scetticismo cognitivo noi” ha detto il cardinale “come vediamo troppe volte, dovremmo arrivare al cinismo etico perché, laddove c’è impossibilità di conoscere il bene, sul piano comportamentale, etico e della responsabilità morale, allora necessariamente prevale l’interesse, il vantaggio, il cinismo”. Se l’impresa non è impresa per tutti, ha detto, allora non è impresa.



Bagnasco si è poi soffermato su tre valori fondamentali per una buona impresa: “Costruire la società, essere un soggetto attivo e produttivo”, uno scopo “a cui tutti gli uomini di buona volontà e di intelligenza, credenti e non credenti, sono chiamati”. Secondo: “”creare lavoro, e sappiamo quanto oggigiorno il lavoro sia un punto nodale e problematico”. Su questo aspetto, ha aggiunto, “dobbiamo avere sempre uno sguardo di fiducia e mai di disfattismo perché non solo non si conclude nulla ma si peggiora tutto”. Infine, lo scopo dell’impresa, “è produrre benessere interiore, morale e materiale”.



Il cardinale ha poi dato spazio al valore del bene comune: “Il bene comune non è solo la somma dei beni individuali, non è il bene distributivo, ma l’insieme delle condizione che una società realizza perché ognuno possa realizzare sé stesso e la propria vocazione". In conclusione un richiamo alla libertà: “Se una società non consente a ciascuno di realizzare a ciascuno le proprie aspirazioni più profonde, certamente non promuove il bene comune".

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