In un articolo de Il Sole 24 Ore intitolato Federalismo e Comuni, non sarà un’avventura, emerge come il testo al vaglio del governo metta al riparo da numerosi rischi legati all’incertezza sulle entrate fiscali dei Comuni.
A breve, il federalismo fiscale si farà concreto, «nero su bianco, con il decreto legislativo che il governo si appresta ad approvare nelle prossime ore». Lo scrive Il Sole 24 Ore in un articolo intitolato “Federalismo e Comuni, non sarà un’avventura”. Tra i meriti maggiori del testo all’esame del consiglio dei ministri, quello di definire con precisione il sistema di imposte che dal 2014 garantirà il flusso di denaro nei Comuni «garantendo loro l’autonomia delle proprie entrate». Inoltre, l’introduzione di «costi standard per le spese delle regioni, a partire dalla sanità», «dovrebbe eliminare l’eccesso di inefficienza spendacciona e allineare in un ragionevole arco di tempo gli spreconi ai virtuosi».
Leggi anche: SCENARIO/ 3. Le elezioni anticipate avvicinano l’Italia alla Grecia, di M,. Bottarelli
Per quanto riguarda, poi, alcune questioni di carattere squisitamente pratico inerenti gli affitti «la manovra – spiega l’autore del pezzo – è congegnata in due fasi, la prima delle quali diventa particolarmente attraente grazie alla cedolare secca sugli affitti». Si tratterebbe di una «scommessa storica che molti governi prima di ora avevano promesso o tentato di varare senza mai riuscire ad arrivare in porto». Significa che «viene confermato, per esempio, che la prima casa non sarà tassata dopo l’abolizione dell’Ici». Non solo. «Anche il fondo perequativo, che dovrebbe togliere ai ricchi per dare ai poveri, viene qui definito per la prima volta con una versione «sperimentale» di cinque anni»: questo consentirà «ai comuni di verificare che il gettito derivante dalla nuova fiscalità sostituisca i trasferimenti attuali senza traumi eccessivi».