FIAT – Debenedetti: al piano di Marchionne serve una legge speciale – Il caso Fiat continua ad alimentare il dibattito italiano e ieri Franco Debenedetti, intervistato dall’Adnkronos, ha spiegato che a suo modo di vedere “lo scopo di Marchionne è di avere assicurate condizioni ragionevolmente stabili da sapere se i conti quadrano: quante macchine vengono prodotte con quegli investimenti e se la produzione avrà la flessibilità per rispondere alla domanda del mercato”.
Un piano che necessita di un cambiamento delle relazioni industriali in Italia che può essere ottenuto con “la firma della Fiom sotto l’accordo sindacale” o con “una norma di legge”. In sostanza si tratterebbe di riprendere la proposta di legge di Pietro Ichino che riconosce la possibilità per il contratto aziendale di derogare quello nazionale se siglato dalla maggioranza dei lavoratori.
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Con questa legge, in pratica, la Fiom, pur non avendo siglato l’accordo di Pomigliano, sarebbe vincolata a rispettarlo, dato che la maggioranza dei dipendenti, attraverso il referendum, lo ha appoggiato. Per Debenedetti questa sarebbe la soluzione migliore perché eviterebbe tensioni derivanti dalla “prevedibile diffusione del modello Marchionne ai fornitori di Fiat, esteso magari dalle gomme alla benzina, il rischio è che la protesta esca fuori dalla fabbrica, in modi che non possiamo prevedere e che potremmo non saper governare”.
Debenedetti riconosce che la cosa migliore in assoluto sarebbe un accordo interconfederale, che però dovrebbe avere la firma di tutte le confederazioni. Per questo l’intervento legislativo “è necessario in via provvisoria e sussidiaria; ma è pur sempre indispensabile”.