La «battaglia» ferroviaria che si è prodotta a distanza al Meeting di Rimini tra Ferrovie dello Stato e NTV può essere vista come la prima disputa dovuta alla concorrenza. Tuttavia questa scaramuccia è un po’ particolare, poiché uno dei due protagonisti non è solo l’amministratore delegato di una compagnia di treni (il monopolista), ma è anche a capo della rete ferroviaria. L’Ad di Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, ha affermato ad uno degli incontri organizzati al Meeting che le leggi così come sono favoriscono il concorrente, vale a dire NTV. La critica è stata mossa sul fatto che, secondo l’Ad di FS, in nessun altro paese europeo NTV avrebbe ottenuto le licenze per poter far circolare i treni. In particolare Moretti si riferiva alla Francia, dove la compagnia ferroviaria italiana ha deciso di allearsi con Veolia per fare concorrenza a SNCF, il monopolista storico francese.
Questa ultima azienda ha acquisito una quota di minoranza in NTV, il 20 per cento delle azioni, ed è per questo motivo che ultimamente l’amministratore delegato attacca molto spesso i francesi. Certamente la situazione francese è peggiore di quella italiana in fatto di concorrenza, ma non è produttivo richiedere che in Italia si chiuda il mercato ferroviario, perché in Francia è difficile ottenere le licenze. Oltretutto è molto probabile che la stessa Trenitalia a partire dal 2012 faccia circolare dei propri treni sui binari francesi. Questo è possibile poiché il terzo pacchetto ferroviario approvato dall’Unione europea ha previsto a partire dal primo gennaio del 2010 una piena liberalizzazione del traffico internazionale.
I treni della compagnia guidata da Mauro Moretti faranno le tratte internazionali tra Italia e Francia e difficilmente il Governo francese potrà continuare ad opporsi alla possibilità di effettuare fermate intermedie sul suolo francese. La decisione di allearsi a Veolia è strategicamente esatta, poiché in questo modo le due compagnie riusciranno a fare pressione sull’amministrazione Sarkozy-Fillon. La critica di Moretti tuttavia non si è fermata in Francia ma è andata contro il sistema italiano: la cui concorrenza nel trasporto ferroviario sperava fosse «alla pari e non l’opposto, perché finora sono stati avvantaggiati i concorrenti». Questa dichiarazione ha portato alla replica dell’amministratore delegato di NTV, Giuseppe Sciarrone, che ha definito «inutili le polemiche» e che «il progetto di NTV procede nel rispetto totale delle regole».
In Italia è certo che a partire dal settembre del 2011 cominceranno a circolare i treni NTV e questo grazie ad un grado di liberalizzazione del sistema italiano superiore a quello di altri paesi europei, ma non si può invece dire che la situazione favorisca molto la concorrenza. Lo stesso ministro dei Trasporti e delle infrastrutture Altero Matteoli ha giustamente ricordato a Mauro Moretti che «la concorrenza nel trasporto ferroviario è inevitabile, piaccia o non piaccia all’amministratore delegato di Ferrovie e piaccia o non piaccia al ministro». Ma quale è la situazione della concorrenza del mercato ferroviario? Ottenere le licenze non è come affermato dall’Ad della compagnia ferroviaria di «Stato» un vantaggio competitivo, ma un minimo requisito per poter iniziare a fare concorrenza.
La situazione italiana vede un unico proprietario della rete ferroviaria, RFI, e del principale operatore ferroviario monopolista, Trenitalia; entrambe le società sono controllate al 100 per cento da Ferrovie dello Stato Holding, della quale Moretti è l’amministratore delegato. Il fatto che RFI e Trenitalia siano controllate da FS provoca un grave conflitto d’interessi al vertice di FS. Questa situazione può portare a comportamenti anti-concorrenziali e soprattutto vi è il rischio di sussidi incrociati tra RFI e Trenitalia.
La stessa Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha criticato duramente questa situazione del mercato ferroviario. La concorrenza in questo settore non è dunque molto elevata e non si può certo affermare che sia a vantaggio di NTV. Quel che è certo è che la legislazione non favorisce la concorrenza vista la struttura attuale del sistema ferroviario italiano.