Piazza Affari apre male, ma nel giro di mezzora va in territorio positivo. Il tutto dura poco, perché alle 11:30 la Borsa di Milano va ancora in territorio negativo, di fatto allineandosi a tutte le Borse europee, che sono ancora in territorio negativo e c’è un segnale preoccupante: per la prima volta in dodici anni, lo spread tra i titoli francesi e quelli tedeschi vola a 101 punti. Naturalmente sale anche quello tra Btp e Bund a quota 381. C’è in più una notizia che non rassicura affatto i francesi e che spiega il balzo dello spread. Questa volta Moody’s mette di nuovo in allarme, sotto osservazione, non solo le banche francesi, ma lo stesso debito sovrano della Francia, cui potrebbe essere tolta la tripla A. Si è creato così in mattinata un clima di incertezza che ha letteralmente investito i mercati. Pensare che solo una settimana fa si parlava di rally e, in tre settimane, le Borse europee avevano recuperato almeno un 10% sulle perdite dall’inizio dell’anno. A ben vedere, se la volatilità sui mercati cambia il quadro degli indici azionari anche nel giro di mezzora, lo spread, in questo momento sta diventando la vera bussola per comprendere qual è lo stato dei mercati.



In questo momento, ieri come oggi, i mercati stanno scontando le dichiarazioni arrivate dalla Germania, prima per bocca del ministro alle Finanze, Wolfgang Schauble, poi per l’intervento diretto del cancelliere Angela Merkel. In sostanza, il prossimo 23 ottobre non ci sarà nessun piano definitivo, oppure operativo, per l’Eurozona riguardo ai due principali problemi sul tappeto: la ricapitalizzazione delle banche e la portata (e la funzione) del cosiddetto Fondo salva-Stati. Sullo sfondo c’è sempre il problema della Grecia, dove la troika ha terminato i suoi lavori, dove si manifesta l’impegno del Governo greco, ma dove il Paese è letteralmente sconvolto dagli scioperi e dalle proteste.



Difficile orientarsi in una situazione come questa. Tanto più che i problemi dell’Eurozona, che di certo non si risolveranno nel prossimo weekend, avranno un’influenza anche sulla riunione del G20 il 3 novembre.  Proprio dal G20 era arrivata la richiesta più perentoria perché l’Eurozona sistemasse il suo piano il 23 ottobre per evitare che ci fosse un effetto contagio su tutta l’economia mondiale.

In tutto questo quadro confuso arriva anche il cosiddetto indice Zew della Germania, che indica la fiducia delle imprese tedesche sul futuro dell’economia. L’indice è peggiorato ed è risultato inferiore alle aspettative. Ultima considerazione anche la frenata della Cina. Il Pil sale al ritmo del 9,1%, ma per i cinesi è una piccola frenata. Difficile conoscere l’andamento di questa giornata che si presenta problematica. Al momento Milano guadagna lo 0,4%, così come Francoforte, mentre Parigi è sotto dell’1%. Apertura negativa per Wall Street.



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