Altro che giornata problematica! Dopo l’apertura negativa e il ritracciamento (che ha dimezzato le perdite) in tarda mattinata, è arrivata un’indiscrezione che ha disegnato uno dei tanti “giovedì neri” di questa infinita stagione finanziaria all’insegna della grande incertezza per tutte le Borse europee e per Milano in particolare. Il Ftse Mib di piazza Affari è ritornato abbondantemente sotto i 16mila punti, per l’esattezza a quota 15678, con una perdita del 3,78%, lo spread tra Btp e Bund è risalito come in agosto a sfiorare i 400 punti e il rendimento del decennale dei nostri titoli è fissato al 6%. Il Dax di Francoforte ha perso il 2,28% e il Cac 40 francese ha perso il 2,12%. Qual è stata l’indiscrezione fatta filtrare o dal “sen sfuggita”? Niente meno che il summit o il meeting o il vertice europeo (lo si chiami come si vuole) del prossimo week-end sarebbe slittato ad altra data. A non volerlo sarebbero i tedeschi, insieme agli olandesi e agli altri paesi che gravitano nell’orbita economica della Germania. Sono arrivate le smentite a questo slittamento, in particolare dal Commissario europeo alle Attività produttive, Oli Rehn. Poi incerte notizie sull’atteggiamento stesso del Cancelliere Angela Merkel. Ma, nella sostanza, è arrivata una indiretta conferma: l’accordo tra tedeschi e francesi sull’allargamento dell’Efsf, cioè il Fondo salva-Stati, non c’è e non si troverà di certo in questo weekend.
La reazione dei mercati è stata immediata: incertezza al massimo grado, una corsa alle vendite e un nuovo momento di depressione per tutti gli operatori. I titoli delle banche, in particolare, sono letteralmente precipitati. È stata una giornata durissima per tutto il comparto finanziario. Sia Unicredit che Intesa San Paolo hanno perso quasi dieci punti percentuali e sono state anche sospese per eccesso di ribasso. E il fatto del nuovo crollo dei titoli bancari è legato strettamente allo spread, quindi al rendimento che sul titolo di Stato le banche devono pagare. Oggi la fotografia di piazza Affari è quella di una seduta che ripete le tristi settimane di agosto, con numeri ben poco differenti.
C’è un fatto in più da considerare. Nella proposta tedesca sul Fondo salva-Stati, che dovrebbe anche garantire un piano salva-banche, c’è anche la voce della ristrutturazione del business delle banche. In questo momento, la differenza tra il piano francese, che vuole sostanzialmente prestiti dalla Banca centrale europea per allargare il Fondo, e il piano tedesco, con pure la ristrutturazione delle banche, ha fatto scatenare un trend ribassista.
Di contorno a questa situazione dei mercati europei, c’è la questione greca, con un Paese bloccato dalle agitazioni e un Parlamento che vota per manovre di austerità “lacrime e sangue”.
Da Wall Street arrivano notizie non confortanti per i dati macroecnomici, ma neppure allarmanti, tanto è vero che al momento si accavallano segni positivi e negativi. Ma è l’epicentro europeo che ormai preoccupa tutti i mercati del mondo.