Giovedì problematico per le Borse europee, tutte in territorio negativo all’apertura, con perdite anche pesanti. E due segnali che offrono la fotografia di quella che è la situazione sui mercati. Lo spread tra Bund e Btp è salito a 391 punti, quello tra titoli tedeschi e francesi registra un nuovo massimo storico a 119 punti. La vigilia del meeting europeo, tra Ecofin, Eurogruppo e riunioni d’emergenza, come quella avvenuta ieri sera a Francoforte tra francesi e tedeschi, presenti anche Trichet, Draghi e Barroso, porta con sé il grande problema della ricapitalizzazione delle banche, esposte per i titoli greci. Per l’esattezza, ora si parla di ristrutturazione di alcune banche “sistemiche”, dopo che il Fondo salva-Stati interverrà per decidere un piano salva-banche. Il tutto con la Grecia sconvolta dagli scioperi contro la manovra del suo governo (oggi il Parlamento dovrebbe decidere) che prevede la riduzione di pensioni e salari per onorare almeno il 50% dei crediti ricevuti. Una situazione quindi ad alta tensione e un meeting europeo che imposterà la questione, ma che difficilmente (come è già stato anticipato in settimana) arriverà a conclusioni operative.



Il nodo da risolvere sta sempre in “quei dettagli” che dividono, almeno a quanto si dice, francesi e tedeschi, l’“asse di fatto” dell’Eurozona. Almeno su un punto, ed è quello su cui puntano le Borse, c’è l’accordo. Cioè l’allargamento dell’Efsf, cioè il Fondo salva-Stati. C’è la dichiarazione del ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schauble, in merito alla possibilità di allargare il Fondo e si parla di una dotazione di duemila miliardi. È una proposta realistica, che ieri i mercati hanno apprezzato nonostante le notizie poco edificanti che arrivavano dalla Grecia e le solite incursioni dell’agenzia di rating Moody’s sulla Spagna, dopo aver messo sull’avviso anche la Francia per il suo debito sovrano. Il problema, si diceva, sono le divisioni tra tedeschi e francesi sulla dote del Fondo salva-Stati. Nicolas Sarkozy è favorevole a un coinvolgimento della Banca centrale europea che potrebbe prestare soldi all’Efsf. Angela Merkel invece vuole utilizzare il fondo come garanzia sui titoli dei paesi più a rischio. Non ci dovrebbero essere altri esborsi degli Stati perché l’ampliamento dell’Efsf sarà messo in atto dotandolo di leva finanziaria. Tra queste divisioni, c’è poi la lobby delle banche che dice la sua. Di fatto si oppone a eccesive richieste di rafforzamento patrimoniale.



Alla fine è in questo clima di incertezza sulle misure da prendere che i mercati hanno aperto in territorio negativo, ma verso mezzogiorno hanno dimezzato le perdite. Al giro di boa di metà giornata, il Ftse Mib di piazza Affari perde quasi il 2%, mentre il Dax tedesco è al -1,7% e il Cac 40 francese al -1,4%. Partenza piatta, invece, per Wall Street.

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