Emma Marcegaglia, dal palco del XXVI convegno dei giovani industriali, celebratosi a Capri, ha colto l’occasione per intervenire duramente, ancora una volta, contro il governo. Come da alcuni giorni, oggetto del suo ragionamento è il decreto sviluppo. Che, secondo la presidente degli industriali, è in cantiere ormai da troppo tempo. Non è accettabile – ha detto – che, data la situazione di crisi ed incertezza economica, il governo continui a prendere tempo. Secondo la Marcegaglia, occorre vararlo al più presto. Se il governo non prenderà iniziativa, sarà l’Europa a imporci un’azione in tal senso. Dopo la manovra finanziaria di questa estate, in effetti, da tempo l’Europa preme affinché, una volta data la garanzia della sicurezza della stabilità conti, si dia vita ad un provvedimento che faccia ripartire l’economia del Paese. E che controbilanci gli effetti depressivi, provocati dai tagli e dall’aumento dell’aggravio fiscale, della stessa manovra estiva. Secondo la Marcegaglia, siamo continuamente commissariati dall’Europa e questo, per un paese civile non accettabile. Entrando nel merito del decreto, si è detta speranzosa che contenga riforme serie e di grande portata e che il governo, in questo, non si lasci paralizzare da calcoli elettorali o da questioni di spendibilità politica. Tuttavia, ha anche aggiunto che, al momento, dalle prime bozze, sembra che le misure che si intendono adottare siano di ben poco conto. «Se facessimo un buon decreto sviluppo sono convinta – ha detto – che l’Italia potrebbe riprendere una certa credibilità e con calma ritornare sul processo di crescita. Non a costo zero, che non vuol dire che dobbiamo aumentare il deficit e il debito, che vanno tenuti assolutamente sotto controllo; vuol dire che bisogna tagliare da alcune parti e investire più risorse dall’altra». Rispondendo a chi gli chiedeva di ipotizzare una nuova leadership per il governo, ha fatto presente che non è suo compito stabilire se l’esecutivo possa o meno continuare a stare in carica. Tuttavia, ha aggiunto che se il decreto sviluppo non dovesse essere varato,  si caricherà di una pesantissima responsabilità.



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