Si può soffocare di spread ? È questa la domanda che emerge dalla giornata di oggi sui mercati per quanto riguarda l’Italia. La chiusura di piazza Affari è in “rosso profondo”, la peggiore di un panorama depresso come quello dei mercati europei. Il Ftse Mib ha segnato un -3,82%, fermandosi appena di poco sopra i 16mila punti. Il Dax di Francoforte ha perso il 2,91% e il Cac 40 francese è sotto a fine giornata del 2,83%. Proprio nell’ultimo giorno del mese di ottobre, che pure ha fatto segnare qualche speranza, si è ritornati alla realtà. E in programma per giovedì ci sarà un G20 che non si preannuncia affatto semplice, con tutte le preoccupazioni di contagio per la crisi dei debiti sovrani. Già in tarda mattinata, il presidente di Intesa San Paolo, Giovanni “Nane” Bazoli, ha fornito il quadro problematico della situazione italiana. Con questo spread, dice in sostanza Bazoli, le banche italiane sono costrette ai salti mortali e a restringere il credito. Non sono più competitive. Tutto questo incide negativamente sull’economia reale. In questo modo è difficile uscire dalla crisi. Alla fine, il presidente di Intesa San Paolo fa quasi intendere che presto arriveranno altri a prendersi le banche italiane.
L’allarme arrivato stamattina quindi, non è dovuto tanto all’apertura in ribasso di piazza Affari. Quanto perché lo spread, la differenza tra Bund e Btp ha sfondato i 400 punti. Ormai il decennale ha un rendimento del 6,16%. Ma anche il quinquennale equivalente ha battuto ogni record, salendo a 456 punti e con un rendimento del 5,83%. Insomma le banche italiane, dopo il summit europeo sono “piegate in due” a causa dello spread. Tutto questo fa letteralmente imbufalire il presidente della Fondazione Cariplo, Giuseppe Guzzetti, che parla di punizione per le banche che fanno credito come quelle italiane e di salvataggio per le banche che fanno trading come quelle francesi e tedesche. Anche Federico Ghizzoni, amministratore delegato di Unicredit, è preoccupato e dice che le banche italiane non sono competitive con le altre banche europee.
A guardare i listini si vede che è stata una giornata veramente nera per le banche in tutte le piazze europee. Ma il quadro finanziario ed economico complessivo sta diventando sempre più problematico. Anche l’Ocse ha lanciato un nuovo allarme per l’Eurozona, sostenendo che la situazione è drammaticamente peggiorata.
In realtà, la stagnazione interessa tutta l’Europa e dagli Stati Uniti arrivano pochi segnali incoraggianti. C’è una crescita del Pil, qualche dato confortante, ma Wall Street oggi va male e nessuno si azzarda a dire che si sia usciti dal tunnel.