Malgrado la raffica di downgrade che l’agenzia di rating Moody’s scarica sull’Italia, anche stamattina la Borsa ha aperto bene e a metà giornata il Ftse Mib, che ha riguadagnato i 15mila punti, con un rialzo intorno al 2%. Moody’s, per problemi che sarebbero tecnici secondo gli esperti dopo il downgrade all’Italia, ha praticamente abbassato il rating di tutte le maggiori imprese e banche italiane salvando di fatto solo Generali. Poi ha ripetuto quello che aveva fatto Standard&Poor’s quindici giorni fa su una cinquantina di enti locali. Tutto questo però non ha spostato di una virgola il trend rialzista che si vede in tutta Europa, soprattutto nel  comparto delle materie prime, ma anche con i titoli bancari e finanziari molto tonici, tranne la francese Dexia, che sembra in stato ormai “comatoso”, visto come è imbottito il suo portafoglio di titoli della Grecia.



Con tutta probabilità i mercati prescindono dai giudizi di Moody’s e guardano altrove. Un attimo di ritracciamento in basso si è avuto infatti poco dopo mezzogiorno quando la Banca centrale europea ha dato l’annuncio che il tasso d’interesse è rimasto invariato all’uno e cinquanta per cento. Ieri si sperava in un taglio di un quarto di punto, ma alla fine, il mercato sembra aver metabolizzato questa attesa perduta. Del resto gli operatori si rendono conto che un quarto di punto nell’attuale politica della Bce e di fronte ai problemi sul tappeto, non cambia di molto la situazione. Nel giro di un’ora le Borse europee sono ritornate toniche, confermando i guadagni dell’apertura.



I mercati guardano invece con attenzione il problema del credito e quindi della ricapitalizzazione delle banche e della stessa fiducia tra una banca e l’altra. Anche se in questi giorni nessuno si è soffermato su questo punto, questo è il vero timore: che si possa arrivare, come avvenne nel 2008, al credit-crunch, al blocco del credito per le imprese e quindi alla inevitabile caduta in recessione. È stato il presidente della Commissione europea, Josè Barroso, in una intervista a dare una risposta che deve aver rassicurato i mercati. Barroso infatti ha detto: “Abbiamo proposto agli stati membri un’azione comune per ricapitalizzare le banche e per liberarle dagli asset tossici che hanno in portafoglio”.



È la sostanza della dichiarazione fatta proprio ieri da Oli Rehn, il commissario agli Affari economici della Comunità. È questa “azione comune”, questo sforzo comune che in questi due giorni sembrano soddisfare le esigenze dei mercati.

A metà giornata il Ftse Mib di piazza Affari segna un +1,3%, il Dax tedesco +0,7% e il Cac 40 francese è al +1,2%. E intanto Wall Street ha aperto leggermente in rosso.

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