Terza seduta positiva consecutiva per le Borse europee, ma dopo la chiusura arriva la notizia che Fitch ha tagliato il rating sul debito di Italia e Spagna. A Wall Street, almeno fino a quest’ora, è in territorio positivo il Dow Jones, non il Nasdaq. Il dato sulla disoccupazione americana non ha riservato sorprese. E’ ancora fermo al 9,1 percento. Facendo un bilancio della prima settimana di ottobre, il rendiconto è positivo. I mercati sono sempre in attesa, ma raccolgono e rispondono alla volontà di intervento da parte delle Banche centrali. Queste ultime stanno facendo una sorta di rete di sicurezza, dichiarando che si va verso un credito illimitato per le banche per dodici mesi. E’ già un fatto che ha risollevato l’umore dei mercati.
Se a questo si uniscono le dichiarazioni su un piano di rifinanziamento delle banche fatto dal presidente della Commissione europea, José Barroso, e dal commissario alle Attività economiche, Oli Rehn, si capisce perché i mercati hanno reagito dopo la delusione del “grande piano”, suggestivo ma immaginario, dei tremila miliardi di intervento andato in onda sulla stampa britannica quindici giorni fa. Oggi si ritorna con i piedi per terra, ma con qualche certezza in più.
L’apertura di oggi di piazza Affari è stata contrastata fino a metà giornata, poi ha allungato i guadagni. Alla chiusura il Ftse Mib si è assestato sui 15529 punti con un incremento dell’1,29 percento. Più contenuti i risultati del Dax tedesco (+0,5%) e del Cac 40 francese +0,6%.
Ma sostanzialmente le Borse europee sono ancora in territorio positivo e si registra un alleggerimento della pressione. E’ probabile che questo tipo di situazione, con rialzi incerti e sedute ancora contrastate, possa andare avanti fino il momento in cui si riunirà il G20. E’ proprio per quell’appuntamento che l’Europa dovrà offrire un piano credibile, realizzabile e reale del piano di rifinanziamento delle banche e dell’allargamento del fondo salva-Stati.
Un passo importante per quell’appuntamento sarà l’incontro di domenica tra Nicolas Sarkozy e Angela Merkel sui modi e sui tempi dell’intervento europeo.



Da Berlino dicono che ci sono differenti vedute, ma margini di trattativa si dovrebbero raggiungere per arrivare al G20 con un piano comune. Non si trovasse un accordo in quel momento, novembre potrebbe essere un mese difficile, di ritorno della grande incertezza e soprattutto di pressione.
Si può dire per il momento, quindi, che i mercati, vivano una sorta di tregua armata, con sullo sfondo da un lato l’ormai cronico problema greco, dove la “troika” fa pervenire messaggi di speranza, ma dove la situazione diventa sempre più problematica, e dall’altro il problema delle banche europee. L’agenzia di rating Moody’s naturalmente ha declassato una serie di banche inglesi e portoghesi. In più c’è il problema Dexia (oggi ancora sospesa in Borsa per eccesso di ribasso) che ormai è garantita solo da un autentico intervento di nazionalizzazione. Non ci sarà un default, ma si varerà un piano di salvataggio seguendo un modello simile a quello che è servito per salvare nel 2008 l’Ubs svizzera.

Leggi anche

Regime forfettario 2025/ Limite ancora in aumento: ma di quanto? (23 novembre)Irpef 2025/ Ancora tagli sul 2° scaglione e reddito aumentato: le novità (23 novembre)BORSA/ Piazza Affari in ribasso a -2,48%. Male le borse europeeBORSE/ L’effetto Monti è già finito (il punto con Wall Street)BORSE/ I mercati salgono, lo spread scende: Milano la piazza migliore (il punto alla chiusura)