Sugli effetti devastanti della Borsa sulla crisi italiana, è intervenuto anche il Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama. Le sue sono state parole di assicurazione e fiducia nei confronti del nostro Paese. Dopo la giornata nera di ieri, in cui lo spread ha toccato un livello record negativo neanche immaginabile fino a pochi giorni fa, Obama dice che l’Italia può farcela. Non è la Grecia, ha detto, ma un Paese grande e forte con le risorse per affrontare il momento. Un Paese ricco, ha aggiunto, che può far fronte al suo debito. Il problema dell’Italia? Per Obama si tratta di problemi di liquidità: “Atene ha un problema di solvenza, l’Italia ha più un problema di liquidità”. Il Presidente degli Stati Uniti ha dialogato ieri con inviati dell’Ansa e di altri media, rivolgendosi a loro in lingua spagnola. Il punto chiave del suo intervento è proprio la distinzione che Obama ha voluto fare tra il nostro Paese e la Grecia: i greci hanno problemi di solvenza, un grosso debito e devono intraprendere decisioni molto dure a lunga scadenza per rimanere in Europa. L’Italia invece, ha spiegato, ha un problema di liquidità. Ma si tratta di un grande e ricco Paese, la terza economia europea, l’ottava al mondo, e ci vivono molte persone ricche. L’Italia dunque può far fronte al proprio debito, a condizione che i mercati  non abbiano una crisi di fiducia sulla volontà politica e la capacità di non perdere il controllo del sistema. Parole invece più preoccupate sono venute dal nuovo presidente del Fondo monetario internazionale, Christine Lagarde che parlando durante il suo viaggio verso la Cina ha sottolineato che la prima cosa necessaria per Italia e Grecia è la chiarezza politica. E al proposito, si sta facendo sempre più strada l’ipotesi che il nuovo governo italiano venga guidato da Mario Monti. Per Berlusconi, che nella notte ha tenuto un lungo vertice notturno con i suoi collaboratori, si tratterebbe di “una scelta ineludibile”. Un governo tecnico, dunque, osteggiato agli inizi, adesso visto come l’unica strada anche perché, ha detto sempre Berlusconi, non se la sente di “bruciare Alfano” adesso.



Parere negativo invece da parte della Lega all’ipotesi di un governo tecnico guidato da Monti. Proprio ieri il Capo dello Stato aveva nominato l’economista senatore a vita, una mossa giudicata indicativa della volontà del Quirinale di dare fiducia a Monti per un incarico di governo.

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