Mario Monti vola a Strasburgo per incontrare i leader di Francia e Germania, Sarkozy e Merkel, per un incontro che sulla carta dovrebbe ristabilire un certo ruolo di primo piano al nostro Paese. Da tempo infatti Francia e Germania si spartiscono la leadership europea con incontri a due, certo è che Monti non cercherà una allargamento di questa doppia leadership, semplicemente cercherà di portare alla ribalta l’impegno del governo italiano per le riforme che affrontino la crisi finanziaria. Tutto questo quando anche per Francia e Germania comincia a soffiare un vento preoccupante. Secondo il commissario Ue agli Affari economici Olli Rehn, “la situazione dei mercati finanziari peggiora di giorno in giorno ed è fonte di estrema preoccupazione”. Una crisi endemica dunque che non risparmia nessuno e di cui non si vede l’uscita. Una cosa Monti cercherà di fare: convincere finalmente la Germania ad accettare la misura degli eurobond, da sempre negata dal governo di Berlino, ma che invece nelle ultime ore sembra diventare possibilità più concreta. Francia e Germania dal canto loro vogliono sapere le mosse preparate da Mario Monti. Tornando alla generale situazione di crisi europea, ieri il presidente francese ha voluto sottolineare una volta di più che solo una Europa unita può far fronte alla difficile situazione: o se ne esce tutti insieme, ha detto, o si morirà tutti insieme. E se l’Unione deve essere maggiormente integrata, Sarkozy ribadisce il luogo di guida che spetta a Parigi e Berlino. Intanto ieri si è tenuto un incontro tra il capo del governo e i presidenti di Senato e Camera, in modo da dar vita a un iter che possa essere più rapido nell’approvazione dei provvedimenti anti crisi. Dunque è necessario un più incisivo coordinamento dei presidente delle Camere con il governo: percorsi parlamentari veloci, “provvedimenti incisivi, rapidi e risolutivi”. Evitare cioè i tempi morti che di solito si verificano durante le discussioni parlamentari dei provvedimenti. Nella nota congiunta diramata ieri dalle tre personalità politiche anche la riforma costituzionale relativa all’introduzione nella Costituzione del principio del pareggio di bilancio.
Tra le altre cose poi Monti ha riferito a Schifani e Fini dell’intenzione di portare in Parlamento già la prossima settimana le decisioni del governo.