Ici: dopo la riforma delle pensioni, ciò che più preoccupa gli italiani delle future azioni che intraprenderà a breve il governo Monti è sicuramente la tassa sulla prima casa. Importante allora fare un po’ di chiarezza, naturalmente in attesa di sapere cosa deciderà esattamente l’esecutivo al proposito. L’Ici – l’imposta comunale sugli immobili – è una tassa che in tempi ancora lontani dal federalismo, dava la possibilità ai comuni di incassare direttamente un introito evitando trasferimenti economici dallo Stato. Dal 1992, durante il governo Amato, infatti, quando viene approvata, questa tassa si impone sugli immobili: i fabbricati e i terreni agricoli edificabili compresi. Essa non è progressiva, ma è calcolata direttamente sul valore del fabbricato in questione con una percentuale fissa che decide il comune. Nel 2006 durante la sua campagna elettorale Silvio Berlusconi annuncia la volontà di volerla abolire. Sarà il governo Prodi nel 2008 stanziando un miliardo di euro a rendere effettivo con un aumento delle detrazioni Ici per un valore di 303 euro: il 40% delle famiglie italiane si trova a non pagare più la tassa in questione.
Il successivo governo Berlusconi estende il provvedimento con un decreto del maggio 2008 diventato poi legge che abolisce completamente l’Ici (sono escluse le abitazioni cosiddette signorili, ville e castelli). Adesso Monti annuncia di volerla reintrodurre definendo il fatto che sia stata abolita “una anomalia solo italiana”. Si parla però di una nuova tassa dal nome di IMU o anche super IMU. Di cosa si tratta? L’IMU (imposta municipale unica) in realtà non è una invenzione del governo Monti: infatti era previsto con un decreto del governo Berlusconi la sua applicazione a partire dal 2014, poi anticipata al 2013. Nell’ipotesi del governo Berlusconi, l’IMU era considerata primo esempio di federalismo fiscale: essa infatti avrebbe dovuto sostituire Ici e anche Irpef. Aspettando in che modo verrà declinata dal governo Monti, l’IMU prevista dal governo precedente prevedeva una imposta con aliquota base più alta dell’aliquota media usata con l’Ici. Cioè il 7,6 per mille contro il 6,4 per mille.
L’IMU sarebbe poi stata aumentabile del 2 per mille nel caso l’abitazione risultasse locata oppure del 3 per mille negli altri casi. Una imposta che aveva come base il fatto che il cittadino avesse più abitazioni rispetto alla prima casa. Invece secondo quanto ha fatto capire il governo Monti, la nuova Ici, o IMU o super IMU sarà applicata anche a chi ha solo una abitazione, la cosiddetta prima casa.