Si alza il grido di allarme: il Grande Fratello mette l’occhio sui nostri conti correnti. È quanto viene da pensare leggendo l’articolo 11 della manovra Monti, quello intitolato “Emersione di base imponibile”. Con l’approvazione delle misure anti crisi, da gennaio ogni singolo movimento del nostro conto corrente bancario sarà a disposizione dell’Agenzia delle entrate che potrà osservarlo, valutarlo ed eventualmente prendere decisioni. Una misura che, come ha spiegato il capo del governo, è solo il compimento di quanto già previsto dalla misure del precedente esecutivo, quello Berlusconi, per combattere l’evasione fiscale. In realtà, è dal 2005 che le banche forniscono all’Agenzia delle entrate il numero di accesso a tutti i conti correnti, ma ci si limitava a quello. Per alcuni, questo provvedimento è una evidente intrusione nella privacy del persone. Ecco allora che i rendiconti annuali dei nostri movimenti bancari, le operazioni con carta di credito, il conto titoli, tutto sarà scrupolosamente posto al vaglio del fisco. Per Paolo Costanzo, commercialista titolare di uno studio di consulenza aziendale, con l’introduzione di questa norma non cambierà granché: «I grandi evasori – spiega in una conversazione con IlSussidiario.net – hanno tutti gli strumenti per evitare di far passare dai propri conti correnti italiani le somme che evadono». Uno strumento dissuasivo, spiega, ma Costanzo dubita che l’evasione si possa combattere in questo modo.
L’introduzione di questo provvedimento è una palese violazione della privacy?
Sicuramente è un provvedimento che da un lato limita la nostra libertà personale. Dall’altro la trasparenza nei rapporti con l’amministrazione finanziaria può migliorare in qualche modo il rapporto fisco-contribuente e ridurre il fenomeno dell’evasione fiscale.
Di fatto, già da tempo, volendo, l’Agenzia delle entrate poteva andare a controllare i conti correnti di chi era sospettato di evasione.
Sì, e c’è anche da dire che chi fa il nero, colui che evade, cerca di farlo nel miglior modo possibile. Quindi non fa transitare le proprie ricchezze dai conti correnti bancari italiani. La verità è che sarà un incentivo per alcuni a evitare di evadere le imposte, ma per i grandi evasori non è un elemento di dissuasione. I grandi evasori hanno gli strumenti per evitare di far passare dai propri conti correnti italiani le somme che evadono.
Dunque lei ha dei dubbi su questo provvedimento?
Sarà uno strumento dissuasivo, ma non credo che l’evasione si riesca a combattere in questo modo. C’è da dire che altri paesi europei lo fanno: in Francia gira tutto in moneta elettronica e il fenomeno dell’evasione è meno diffuso che in Italia, anche perché in quel Paese c’è un maggior senso dello Stato.
Non è che siamo sempre pronti a criticare tutto ciò che comporta novità?
Certamente è facile criticare qualsiasi cosa si faccia: chi è in prima linea qualcosa deve fare e chi è dall’altra parte sta a criticare, a giudicare. Resto dell’idea che sia uno strumento che limita la libertà delle persone.
Quali altri modi più efficaci per combattere l’evasione e meno lesivi delle libertà personali ha in mente?
Ci sono varie teorie sui metodi più efficaci per combattere l’evasione. Credo che alla fine abbia ragione chi dice che bisogna passare dalla tassazione progressiva dei redditi alla tassazione delle cose. Chi ha disponibilità compra, anche un evasore fiscale. Alla fine indagando sulle sue proprietà lo scopri, ma è un ragionamento molto complesso. E c’è un altro problema.
Quale?
Il problema principale è che i controlli in Italia purtroppo non si fanno mai in tempo reale o in tempi brevi. Chi comunque sostiene delle spese superiori ai mille euro e lo fa senza ragioni evasive, a distanza di anni deve dimostrare perché ha prelevato mille euro. Oppure ti capita di ricevere 1500 euro da tuo padre per un semplice prestito, e a distanza di 4 o 5 anni no te lo ricordi neanche più però devi spiegare al fisco da dove arrivano quei soldi. In Italia c’è sempre l’abitudine di arrivare a ridosso della prescrizione e tutto questo comporterà una complicazione in più per i cittadini.