L’inflazione sale, e parecchio. I dati diffusi (calcoli provvisori) da parte dell’Istat dicono del dato più alto dei prezzi al consumo dal 2008, in particolare pane e benzina. A febbraio l’inflazione è salita del 2,4% in più mentre la disoccupazione giovanile si attesta al 29,4%.
Era dal novembre 2008 che non si toccava un dato così alto, allora era del 2,7%. Ecco quanto comunica l’Istat: il prezzo della benzina è aumentato a febbraio dello 0,8% su base mensile, con una crescita annua dell’11,8%. Sale anche il gasolio per riscaldamento (+1,8% su mese e +17,2% sull’anno). In forte crescita anche i prezzi dei beni alimentari: in particolare il pane aumenta dello 0,3% su base mensile, dell’1,2% sull’anno. Vola anche la frutta fresca, che in un mese è salita dell’1,8% e del 2,4% rispetto al febbraio 2010. Continua a salire anche il tasso di disoccupazione giovanile che tocca adesso il 29,4% su base mensile. Per l’Istat è il record da gennaio del 2004 (fu allora che iniziarono le rilevazioni mensili). A dicembre il tasso di disoccupazione era del 28,9%.
La disoccupazione generale invece a gennaio è pari all’8,6%, per il terzo mese consecutivo. Gli inattivi tra i 15 e i 64 anni, rileva l’Istat, aumentano dello 0,5% (80 mila unità) rispetto al mese precedente. Il tasso di inattività è pari al 37,8%, dopo tre mesi in cui risultava stabile al 37,6%. La disoccupazione maschile è in diminuzione dello 0,9% (-11 mila unità) rispetto al mese precedente, ma in aumento del 5,2% nei dodici mesi.
Il numero di donne disoccupate cresce dell’1,3% rispetto a dicembre (+13 mila unità) e dello 0,1% su base annua. Il tasso di disoccupazione maschile risulta invariato rispetto a dicembre e in aumento su base annua (+0,4 punti percentuali). Il tasso di disoccupazione femminile aumenta rispetto allo scorso mese (+0,2 punti percentuali), ma rimane stabile in termini tendenziali. Gli uomini inattivi aumentano dell’1,0% in confronto al mese precedente (+52 mila unità) e del 2,4% su base annua. Le donne inattive registrano una variazione positiva sia nel confronto congiunturale (+0,3% pari a +28 mila unità), sia nei dodici mesi (+0,1%).