Lactalis, il secondo gruppo alimentare francese, lancia un’offerta pubblica di acquisto su Parmalat. L’azienda ha reso noto che intende comprare ciascuna azione a 2,6 euro. Il gruppo ha reso nota la sua intenzione, motivandola «anche a seguito del mutato quadro normativo successivo all’acquisto della propria partecipazione del 28,969 per cento». Il costo di 2,6 euro per azione è comprensivo di una maggiorazione di circa il 13 per cento rispetto a quello registrato il 21 aprile. Allora Parmalat aveva chiuso a 2,3 euro. Non solo: il premio corrisponde al 21,3% in più rispetto al prezzo di Borsa medio degli ultimi 12 mesi e del 33,6% rispetto al “Enterprise Value” (si tratta di un indicatore finanziario per valutare il valore complessivo dell’azienda) degli ultimi dodici mesi. L’offerta di Lactalis è stata lanciata sul 71,031% del capitale. Il controvalore massimo dell’offerta corrisponde a 3,37 miliardi di euro. L’azienda francese ha comunicato alla Consob che saranno 4 le banche a finanziare l’operazione con la quale acquisire la quota rimanente dell’azienda di Collecchio: Credit Agricole, Hsbc, Natixis e Société Générale. L’offerta, poi, é stata assistita da Societé Generale Corporate and Investment Banking come consulente finanziario e da d’Urso Gatti e Bianchi come consulente legale. Lactalis, inoltre, ha fatto sapere che il gruppo continuerà a essere quotato alla Borsa di Milano. Se sarà necessario, assicurano Oltralpe, provvederanno al ripristino del flottante sufficiente per garantire il regolare andamento delle negoziazioni. mmanuel Besnier, presidente del gruppo francese, ha reso noto in un comunicato che intende mantenere il cuore e il corpo della futura Parmalat in Italia, in un’ottica di ampliamento della società a livello internazionale«Noi abbiamo – ha detto – un progetto di crescita ambizioso per Parmalat: farne il gruppo italiano di riferimento nel latte confezionato a livello mondiale, con sede, organizzazione e testa in Italia». Secondo Lactalis è necessario per Parmalat crescere al punto da poter introdurre un brand sul mercato globale. In questa logica non è escluso che le aziende della società che operano nel settore latte in Europa, specialmente in Francia e in Spagna, possano confluire in Parmalat. Il progetto industriale dell’azienda acquisitrice confida che l’espansione e la valorizzazione della società parmense saranno agevolate dalla complementarietà tra i due gruppi, dovuta alla vicinanza geografica e alla similarità dei prodotti realizzati.
Brasile, India, Cina, in particolare, sono i Paesi in cui la presenza di entrambi è limitata, futuri mercati di espansione. Non solo la testa e il cuore saranno mantenuti in Italia, ma, assicurano Oltralpe, gli asset produttivi, i dipendenti e la filiera italiana del latte. «Il progetto di Lactalis – continua il comunicato con cui viene presentata l’operazione – è principalmente un piano di crescita: continuare a sostenere la strategia di crescita sviluppata e comunicata al mercato da Parmalat al fine di mantenerne e incrementarne ulteriormente la posizione di preminenza nel settore di riferimento». Il titolo, in Borsa, sospeso prima dell’apertura in attesa di nota, ha registrato un rialzo teorico del 4,33 per cento. Riammesso in Borsa dopo l’annuncio dell’Opa, ha guadagnato l’11,59% a 2,58 euro, riallineandosi al prezzo proposto dai francesi.