Il ministro dell’Economia Giulio Tremonti torna a parlare di riforma fiscale, sulla quale, ieri, al convegno dei giovani di Confindustria, aveva invitato alla prudenza. «Ho avuto l’imprudenza di usare il termine prudenza…», ha scherzato, riferendosi al ministro dell’Interno Roberto Maroni che, dal palco della festa della Cisl di Levico Terme gli rimproverava l’assenza di coraggio. E, dallo stesso palco, oggi, il titolare dell’Economia spiega: «a volte ci vuole più coraggio a parlare che a tacere». E, spiazzando la platea, annuncia: «io la riforma fiscale la voglio fare». Tremonti ha confessato di stare lavorando alla riforma da almeno un anno. Ho le idee assolutamente chiare su cosa è giusto per il fisco, su quali aliquote applicare. Non è un problema di posizione personale». Il problema, quindi, è un altro: «La questione è dove trovare i meccanismi finanziari. Potrei dire datemi ottanta miliardi ma è una cifra forse eccessiva». Poi, con una delle sue tipiche battute, ha precisato: «Ma non si può andare al bar a dire “da bere per tutti”. Chi paga? Voi. Io sono tentato di dire: vi faccio la riforma e voi mi trovate 80 miliardi». 



Il ministro, ancora una volta, inoltre, è tornato sulle problematiche legate alle crisi finanziaria e alle sue cause: «la speculazione è causa di instabilità, o si dà una vera regolata alla finanza, cosa che non c’è stata, o si inventa un nuovo driver di crescita». Infine, ha aggiunto: «Ci manca un driver così, manca al mondo occidentale e se manca al mondo occidentale manca al mondo».



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