La nomina di Mario Draghi a presidente della Bce da parte del Consiglio Europeo è stata definitivamente e ufficialmente ratificata. L’annuncio  è stato dato dal presidente Ue Herman Van Rompuy che, dalla sua pagina di Twitter, ha fatto sapere: «Il Consiglio europeo ha appena concordato sulla nomina di Mario come Presidente della Banca Centrale Europea». Nelle conclusioni del vertice, in una sola riga e mezza, si legge che Draghi assumerà la carica dal 2011 al 31 ottobre del 2019. E’ caduto anche l’ultimo ostacolo che si sarebbe potuto frapporre tra Draghi e la poltrona di numero uno della Banca centrale europea, ovvero le resistenze di Lorenzo Bini Smaghi a dimettersi da membro del Consiglio dell’organismo.



La Francia, infatti, aveva posto, ufficiosamente, come condizione al proprio ok definitivo all’ex direttore di Bankitalia che si liberasse il posto di Bini Smaghi, in modo tale che Parigi potesse avere un proprio rappresentante all’interno del board. Il consigliere, dal canto suo, aveva accampato giustificazioni legate all’autonomia del consiglio rispetto ad ogni sorta di pressione esterna, ed aveva manifestato esplicitamente la volontà di non abbandonare il proprio ruolo.



Il premier Berlusconi e il capo dello Stato Giorgio Napolitano, invece, gli avevano chiesto, in via ufficiale, un passo indietro per il bene del Paese. Stamattina, il passo indietro, alla fine, è stato fatto: a telefono con Van Rompuy e, in seguito, con il presidente francese Nicolas Sarkozy, Bini Smaghi ha fatto sapere che lascerà entro l’anno.

Leggi anche

SPY FINANZA/ Dalla Germania il "mea culpa" che vale più delle parole di Draghi