L’apertura di Wall Street è contrastata, con il Dow Jones Industrial che guadagna oltre il 2,7%, il Nasdaq che invece cede il 2,5% e lo S&P 500 al -1,2%. In attesa di vedere come proseguirà la marcia della borsa americana, ritorna il “rischio Italia” e il problema dell’andamento negativo dei mercati, soprattutto di Piazza Affari, che è sostanzialmente politico. In pratica, o in parole povere, i tedeschi e gli inglesi della City (nonostante i problemi che hanno loro) non si fidano del governo italiano e della sua possibilità di fare le riforme necessarie per rilanciare l’economia e in seguito incrementare la crescita.
Il rinvio del Consiglio dei ministri, le dichiarazioni del leader leghista Umberto Bossi, le dichiarazioni delle opposizioni, soprattutto di Pierluigi Bersani, hanno accentuato questa sfiducia. Al momento, a Piazza Affari, il Ftse Mib è in negativo del 4% circa. Ma c’è da aggiungere che la volatilità è estrema. In mattinata, nel giro di un’ora, si è passati da un +3% a un -2%. Quindi è difficile avventurasi in previsioni.
Il settore che è quello in più grande difficoltà è quello bancario e assicurativo. Unicredit ha di nuovo sfondato la soglia dell’euro e al momento vale intorno a poco più di novanta centesimi. Se si può fare una breve considerazione, si può dire che l’Italia sta pagando un doppio pedaggio. Paga certamente le recessione globale, che c’è come ha certificato con la sua dichiarazione ieri Ben Bernanke, il presidente della Fed americana, ma paga la sua incertezza politica, il procrastinare le sue scelte di politica economica e di risanamento. Quindi sarà importante vedere come andrà oggi l’incontro tra governo e parti sociali. Ma c’è poco da sperare.
Il Dax tedesco è stato per qualche ora in positivo, ma dopo giornate di sanguinose perdite. Tuttavia alla vigilia dell’apertura di Wall Street, anche il Dax, come tutte le Borse europee, sono andate in territorio negativo.
Quindi, anche se la vendita dei bond a 12 mesi è andata ufficialmente bene, il quadro italiano è molto complicato in quadro europeo e mondiale molto problematico, al limite del panico.