Oggi Piazza Affari è partita in rosso, con il Ftse Mib al -0,4%. Ieri le Borse hanno dato un minimo di respiro, con l’Italia che ha chiuso al +4,1% e il Dow Jones a 3,95%. Tokyo invece ha chiuso con un piccola perdita al -0,4%, ma ieri aveva limitato le perdite sotto l’1% a differenze dei mercati europei e americano.



Tra le possibili cause del rimbalzo, oltre a un fisiologico rialzo dopo diversi giorni consecutivi di cali paurosi, può rientrare a pieno titolo il probabile divieto allo short selling che potrebbe essere introdotto in diverse borse europee tra cui l’Italia; la probabile introduzione della misura potrebbe aver innescato ricoperture massicce.



A proposito del bando allo short selling non ci si può esimere da evidenziare due aspetti: il primo che il timing non sembra molto azzeccato dopo che le borse sono già state ampiamente massacrate; il secondo è che l’ultima volta in cui è stata introdotto la situazione non è affatto migliorata. La Sec ha introdotto il divieto di short selling il 18 settembre 2008 risultato: -48% in meno di un mese.

Oggi si attendono i dati sulle retail sales negli Stati Uniti (14:30 ora italiana e attese a +0,5%) e soprattutto l’indice sulla fiducia dei consumatori elaborato dall’univirsità del Michigan atteso in calo a 62 da 63,7 (15:55 ora italiana). Come sempre dati inferiori o superiori alle attese potrebbero avere un impatto immediato sul mercato.



L’Italia sconta ancora un clima di assoluta incertezza sulle misure che potrebbero essere adottate per ridurre il deficit; in particolare la riforma più facile e immediata da attuare, quella sull’età per la pensioni, è ampiamente osteggiata dalla Lega, così come il resto delle riforme scomode a partire dal pubblico impiego.

Su questo punto al momento è lecito ogni pessimismo. Il buon senso e le performance della Borsa italiana dicono che il mercato condivide questa opinione.

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