Il ministro dell’Economia Giulio Tremonti ha parlato ieri nella sala Mappamondo della Camera dei Deputati davanti alle commissioni Affari Costituzionali e Bilancio di Camera e senato riguardo la manovra correttiva condizionata dalle richieste di Germania e Francia che si sono impegnate a salvare l’Italia dal rischio default attraverso l’acquisto di titoli di Stato.
Probabile quindi che il piano del Governo parta dalle misure da lui annunciate, quali la tassazione delle rendite finanziarie, interventi sul mondo del lavoro, la modifica dell’articolo 81 della Costituzione e il cosiddetto “contributo di solidarietà”. Per quanto riguarda la prima, l’ipotesi prevede di aumentare non la tassazione dei titoli di Stato, che resterà al 12,5%, ma quella degli altri, che potrebbe passare dal 12,5% al 20%, mentre potrebbero essere ridotti i depositi bancari e postali dal 27% al 20%.
Quindi, in poche parole, Btp e Bot avranno l’imposta al 12,5% se vengono tenuti fino alla scadenza, ma verrà applicata la nuova aliquota del 20% se li si vuole liquidare prima. Tra le misure più discusse, che preoccupa maggiormente le opposizioni, c’è quella riguardo alla flessibilità della legge sul lavoro che prevede garanzie per i datori di lavoro che vogliono licenziare. Tremonti ha fatto sapere che è necessario “rendere più flessibile il mondo del lavoro e evitare l’abuso dei contratti a tempo determinato, perché si creano effetti di instabilità della persona che possono essere negativi per l’economia”. Non è però detto, ha continuato Tremonti, “che tutto questo sia parte della condivisa attività del governo”.
L’unico punto su cui sembra si sia arrivati a un compromesso è l’anticipo dell’innalzamento progressivo delle età per le pensioni di vecchiaia delle donne, che passerà dai 60 anni di adesso ai 65. L’adeguamento non partirebbe nel 2020, ma nel 2015 in modo poi graduale: quindi un mese in più il primo anno, due nel secondo, tre nel terzo e così via fino al 2026. Nel 2027 l’avvicinamento ai 65 anni si completerà grazie all’ultimo scalino di tre mesi. Per quanto riguarda invece la modifica dell’articolo 81 della Costituzione, quello che disciplina le regole del bilancio dello Stato, Tremonti ha detto davanti alle commissioni: “Non costituisce un caso di successo e va cambiato anche perché c’è un vincolo europeo. Ora abbiamo il terzo quarto debito pubblico nel mondo. La situazione del debito pubblico Italiano è oggettivamente straordinaria”.
Proprio per questo è necessario, continua il ministro dell’Economia, introdurre il vincolo obbligatorio del pareggio di bilancio, soprattutto nell’epoca in cui viviamo che “costringe a scelte di maggior rigore. Non puoi spendere più di quello che prendi soprattutto se con riluttanza prendono i tuoi titoli”. C’è infine il cosiddetto “contributo di solidarietà”, una misura che si preannuncia strutturale, nel tempo, e non “una tantum”. L’intervento, che riguarda i redditi di fascia alta, prevede un taglio del 5% sulla retribuzione eccedente i 90.000 euro annui lordi per i lavoratori dipendenti del settore privato, e del 10% sulla parte eccedente i 150.000 euro annui lordi. Per quanto riguarda invece i lavoratori autonomi, che quindi non ricevono una busta paga, il “prelievo” dovrebbe venir applicato a partire dalla dichiarazione dei redditi, attraverso una maggiorazione dell’Irpef. Sembra invece che siano state salvate le seconde case, prima candidate al prelievo, come anche i redditi medio-bassi.