Wall Street apre la seduta di oggi in rosso, con il Dow Jones Industrial al -0,7%, il Nasdaq 100 al 1,1% e lo S&P 500 al -0,7%. Quella di oggi sembra quindi una giornata nera per le Borse, dato che in Europa Francoforte cede l’1,8%, Parigi l’1,2%, Amsterdam l’1,3% e Madrid l’1,6%. Piazza Affari, purtroppo è la maglia nera d’Europa, con il Ftse Mib al -2,2%.



La scorsa settimana, forse per far passare a tutti un Ferragosto discreto, la Bce è intervenuta acquistando titoli italiani  e spagnoli per oltre 20 miliardi di euro. Dopo l’apertura negativa di stamattina, la Bce è dovuta reintervenire con altri acquisti. Se dovesse andare avanti di questo passo anche la Bce fallirebbe.



Ma, senza scenari immaginifici (speriamo), occorre intanto tener presente che appena dopo Ferragosto, (il 15 agosto le altre Borse erano aperte e in leggera risalita), oggi sia piazza Affari, sia le Borse europee hanno aperto in rosso marcato, con un trend che non si discosta dai primi giorni, nerissimi, della scorsa settimana. Mentre si attende l’incontro Merkel-Sarkozy (ancora titubanti o contrari sugli eurobond) è arrivato il ragguaglio sul Pil tedesco.

E purtroppo anche la grande Germania, la locomotiva europea, cresce solo dello 0,1%. Una gelata, anche se siamo nel pieno dell’estate. Un dato che ha atterrito tutti e che si è sommato, in mattinata, agli effetti della manovra del governo per quanto riguarda l’Italia, in particolare per gli effetti della Robin Hood Tax sul settore energetico. Terna e Snam a Piazza Affari non riuscivano nemmeno a quotarsi per perdite intorno al 10% (ora cedono oltre l’11%), mentre Enel ed Enel Green Power cedono oltre il 6,5%. L’unico comparto in controtendenza è stato nelle prime ore di contrattazioni quello bancario-finanziario (in particolare Bpm e Mediobanca, con rialzi superiori al 2%), con l’eccezione di Unicredit, che a un certo punto ha virato in negativo. In rialzo anche Impregilo (+1%) e Parmalat (+0,9%).



Insomma, a metà giornata, lo scenario sembra immutato rispetto ai primi drammatici giorni della scorsa settimana, riscattati dalle due ultime sedute di Borsa.

La volatilità è sempre alta. Nel rapporto con il dollaro, l’euro si è rafforzato, il cambio è a 1,44. Costante il differenziale tra i nostri bond e quelle tedesco di riferimento: circa 280 punti base.

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