Giornata problematica soprattutto per piazza Affari. Mentre Wall Street ha mantenuto le previsioni dei futures e viaggia in territorio positivo sia nel Nasdaq (l’indice tecnoloigico) e nel Dow Jones, Milano è l’unica Borsa, in tutta Europa, che ha il segno rosso Il Ftse Mib, l’indice di riferimento migliore, è sempre sotto i 15mila punti e segna un ribasso dell’1,29 per cento. Si mantiene l’exploit, in termini molto più contenuti, di Eni, Campari e Parmalat. Ma in questa occasione, questi titoli non riescono a rialzare l’indice generale. Neanche a dirlo, le perdite più consistenti le registra ancora il settore finanziario, con le grandi banche in sofferenza.
Unicredit tocca una delle valutazioni più basse dalla crisi del 2008. Un’azione della banca di piazza Cordusio oggi vale 88 centesimi ed è stata a tratti sospesa per eccesso di volatilità quando perdeva il 2,5 per cento.
Poi la situazione della Fiat, ancora in rosso, e del comparto industriale. E’ legittimo che di fronte alla performance odierna di piazza Affari qualcuno si domandi: sta ritornano il rischio Italia? C’è chi risponde in modo affermativo tra gli analisti finanziari.
Se, comunque, si fa un bilancio delle prime due giornate della settimana si può anche dire, consolandosi, che il martedì compensa nelle perdite i guadagni del lunedì. Ma è veramente una magra consolazione. Il fatto è che al momento i mercati sembrano immobili e pervasi da una incertezza inquietante. Tutti aspettano un rimbalzo, ma i pochi accenni di rialzo, così come è avvenuto ieri, si smorzano durante la giornata.
Anche stamattina piazza Affari era sostanzilamnete positiva. Si poteva dire che non guadagnava e non perdeva. Poi la virata in territorio negativo poco dopo le 14, con una lenta e contenuta progressione in discesa. Diversa la situazione delle altre Borse europee. Il Dax tedesco recupera le perdite del lunedì.
Non brilla, ma è in territorio positivo dello 0,5. Recuperi contenuti anche per il Cac 40 e per la City. Ma i volumi di scambio sono ridotti e la voglia di rischio vermante bassa. Tutti elementi di una scarsa fiducia che ha invaso letteralmente i mercati e che è controfirmata dal nuovo recotrd dell’oro.



Il bene-rifugio per eccellenza ha ormai sfondato quota 1900 dollari l’oncia. Particolare grottesco. Arriva la notizia che la Finlandia, con un bilancio dello Stato virtuoso, vuole garanzie ulteriori dalla Grecia per continuare a sostenere il suo debito. Si dice che abbia chiesto in pegno il Partenone. E la notizia non sembra affatto una boutade.

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