Il significato della sfinge, spiegato da Giorgio Hegel nella sua filosofia della storia, è molto più chiaro di quello che sta accadendo, giorno dopo giorno, sui mercati di tutto il mondo. Nel giro di venti minuti, Piazza Affari, dopo una giornata che sembrava positiva, è scesa da un più uno in percentuale a un -0,1%. E verso le 15:30, malgrado i dati non positivi sui sussidi di disoccupazione americani (già previsti), Milano era salita a un solido +2% e sembrava che ci si avviasse vero un autentico rimbalzo. Alla fine chiude con un dato negativo dello 0,2% allontanandosi dalla soglia dei 15mila punti. E tutti mercati terminano in territorio negativo su entrambe le sponde dell’Atlantico.
Colpa della volatilità che rimane regina sovrana di questo agosto nefasto per i mercati? Certamente. Ma anche della confusione politica che regna in Europa, soprattutto in Germania: il Dax oggi è andato sotto del 2%. Se l’Italia ha una classe politica che fa quasi ridere, in Germania si litiga all’interno della maggioranza di governo sugli eurobond. E la signora Angela Merkel, la donna che viene dall’Est, è stata “bastonata” a dovere in un’intervista rilasciata dal vecchio Cancelliere dell’unificazione tedesca, Helmuth Kohl: “La Germania non ha una linea. Bisogna farli questi eurobond”. Una risposta sferzante, a stretto giro di ore, dopo la dichiarazione della signora
Cancelliere fatta ieri, questa volta in modo determinato, neppure problematico, di opposizione agli eurobond.
Poi ci sono le notizie americane, con un Warren Buffet che ha sottoscritto privilegiate di euro nel “groviera” di Bank of America. La notizia al momento solleva un poco gli investitori. Poi si viene a sapere che le condizioni dell’intervento sono tali per cui Buffet ci guadagnerà comunque, ma la banca è ormai in condizioni problematiche di liquidità. Infine si attende, a mercato chiuso per oggi, la decisione dei francesi sulllo short-selling. E si dice che anche i tedeschi hanno qualche comunicazione da fare al proposito. Ma l’attenzione è già proiettata a domani, alla riunione a Jackson Hall, quando il presidente della Fed, Ben Bernanke, proporrà nuove misure per contrastare la crisi.



È evidente che in una simile bagarre di dati e di attese, persino le banche italiane che a metà giornata andavano bene (Unicredit era risalita di oltre il 7%) a un certo punto sono ridiscese.  Si vedrà domani che cosa dirà Bernanke, si vedranno gli effetti delle sue dichiarazioni. Ma intanto anche questa settimana di agosto lascia l’amaro in bocca. Ed è difficile che un venerdì possa risollevare le sorti dei mercati di tutto il mondo. Intanto anche l’euro si indebolisce e scende sotto  il cambio dell’1,44 con il dollaro.

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