E’ una giornata molto buona per i mercati delle due sponde dell’Atlantico. Wall Street ha aperto bene e mostra un trend positivo. In Europa, ci sono veri e propri exploit rialzisti come in Grecia nel settore finanziario-bancario con un più 15 percento nel listino principale, in seguito alle fusioni e alle dichiarazioni di Trichet del salvataggio immediato del debito sovrano greco.
Anche piazza Affari e le altre piazze continentali hanno marciato bene. Milano è ritornata sopra la soglia psicologica dei 15mila punti. Negli Stati Uniti, l’ultimo ragguaglio sul “consumer confidence”, l’indice di gradimento dei consumatori segna il migliore degli ultimi cinque mesi, mentre quello sulla compravendita di case è negativo.
L’uragano “Irene” sembra aver spazzato via soprattutto le nuvole sul “Temple” della finanza mondiale. Altri segnali indicativi sono il deprezzamento dell’oro, ritornato sotto i 1800 dollari all’oncia, e il rafforzamento dell’euro che, nel cambio con il dollaro, arriva a 1,45. Intanto a Bruxelles, all’Europarlamento, parla il presidente della Bce, Jean Claude Trichet, e dal dibattito emerge una nuova volontà di coesione, di vera europeizzazione. Il
tema di una reale unità politica viene messa come base per la stessa risoluzione dei problemi economici.
La sostanza delle risposte di Trichet riguarda soprattutto i compiti della Bce, lo stato del sistema bancario, la lotta contro l’inflazione e la stabilità dell’euro. E il richiamo ai singoli stati dell’Unione di rispettare i compiti di contenimento. Il presidente spiega che non ci sono per l’eurozona problemi di liquidità. Su un punto Trichet è in linea con Bernanke e con gli ultimi report del Fondo Monetario Internazionale che, secondo alcune anticipazioni, taglia la crescita di Italia, Europa, ma anche Stati Uniti. Un sforbiciata che sarà, per
l’Italia superiore nel 2012.
Il problema che aveva già analizzato Ben Bernake venerdì a Jackson Hall, che ha ripreso Trichet, che viene condiviso da tutti gli osservatori è quello della crescita lenta e troppo bassa per i Paesi occidentali.
Questa sequenza di dichiarazioni e di dati non sembra aver scomposto gli investitori, che hanno continuato a sostenere i listini, soprattutto a piazza Affari e a Francoforte.
Rispettivamente Ftse Mib a più 2,30 e Dax a più 2,49.
I titoli bancari sono andati bene e questo dato è la solita garanzia per una boccata di ossigeno per tutti i mercati. Naturalmente il bilancio di questa giornata non deve illudere nessuno. Ci sono anche le scadenze tecniche di settembre da tenere in considerazione. Tuttavia, senza sbilanciarsi, si può guardare alle settimane di agosto superate, con perdite (Francoforte in testa) che si sono avvicinate in certi momenti al 20 per cento.